La percentuale di casi di tumore in Europa risulta in aumento ma diminuisce il tasso di mortalità. Emerge dall'ultimo rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sulla "Salute in Europa". Il 2,4% della popolazione nei 53 Paesi della "regione Europa" dell'Oms ha avuto il cancro nel 2014, pari ad un incremento del 50% rispetto al 2000. Negli Stati nordici come la Svezia, la Norvegia, la Finlandia, la Danimarca e l'Islanda, la percentuale di casi di tumore è al 5% mentre è all'1,8% in 10 ex repubbliche sovietiche.
Nell'Unione europea, nel 2013, la percentuale di tumori era al 2,8%, con una maggiora diffusione tra le donne (2,9%) rispetto agli uomini (2,7%). I nuovi casi di tumore al seno sono saliti del 30% tra il 2000 e il 2014 quando sono stati registrati 110 casi ogni 100.000 donne. Il tasso di mortalità per tumore al seno, dagli anni Novanta, è diminuito a 20 vittime ogni 100.000 donne nel 2015, pari al 21% nell'Ue, dal 26,8% nel 2000.
I casi di tumore al collo dell'utero risultano in progressiva diminuzione e le morti sono state praticamente dimezzate nell'Unione europea da dagli anni Settanta, con tre vittime ogni 100.000 donne nel 2015. Anche i tumori ai bronchi, alla trachea e ai polmoni presentano variazioni in seno alla "regione Europa". In Francia, ad esempio, tra il 2000 e il 2015, sono raddoppiati da 47 a 70 casi ogni 100.000 persone, a fronte di un incremento dell'11% registrato in media nell'Ue.
Nella "regione Europa" sono risultati in media invariati a 40 casi per 100.000 abitanti nel 2014. Le morti, per questo tipo di tumori, sono scese nell'intera area del 13% rispetto al 2000 con alcune eccezioni. In Francia il tasso di moralità ha subito una discesa di appena il 2%, con 34,6 morti ogni 100.000 abitanti mentre in Portogallo è aumentato del 10% nello stesso periodo.