Mentre la Russia si prepara a lanciare le più grandi esercitazioni militari dai tempi della Guerra Fredda - che dalla prossima settimana vedranno impegnate il suo esercito insieme a quello cinese - la Nato ha lanciato manovre congiunte con l'Ucraina. Sullo sfondo delle operazioni, tutte comunque annunciate con largo anticipo, si stagliano le crescenti tensioni tra Mosca e Kiev rinfocolate dall'attentato che venerdì ha ucciso a Donetsk, nell'est dell'Ucraina, il leader di spicco dei ribelli filo-russi, Alexander Zakharchenko.
Le esercitazioni annuali 'Rapid Trident' vedono coinvolti 2.200 soldati ucraini e di 14 diversi Paesi Nato. Iniziate nel villaggio occidentale di Starych, andranno avanti fino al 15 settembre. "I partecipanti sono solidali con l'Ucraina e sono a favore della sua sicurezza, sovranità e integrità territoriale", ha detto l'ambasciatore Usa a Kiev, Marie Yovanovitch, nella cerimonia che ha aperto le operazioni.
Ad attirare l’attenzione internazionale sono, però, i giochi di guerra che si terranno nell'est della Russia, insieme a forze da Cina e Mongolia. Si tratta della maxi esercitazione militare internazionale 'Vostok-2018', la più vasta dagli Anni '80. Anche in questo caso, si tratta di esercizi bellici di routine, che si svolgono tra Russia e Paesi alleati fin dagli anni Settanta, a rotazione lungo i suoi confini: Vostok (Oriente, in italiano); Tsentr (Centro); Kavkaz (Caucaso) e Zapad (Occidente).
Quest’anno, tuttavia, le manovre si svolgeranno in un momento di massima ostilità tra l’Occidente e la Russia, preoccupata per il rafforzamento della presenza Nato nell’Europa orientale e in un momento di massima tensione con gli Stati Uniti su diversi dossier bilaterali e internazionali, che riguardano anche quello che Mosca ritiene l'espansionismo dell'Alleanza atlantica sul fronte orientale.
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha spiegato che le 'Vostok-2018' sono un'iniziativa "assolutamente giustificata" e necessaria vista la situazione "piuttosto ostile" nei confronti di Mosca. Il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, ha annunciato che "sarà l'esercitazione più grande dal 1981 e sarà senza precedenti in termini di portata geografica e di forza dei centri di comando e controllo coinvolti".
Nelle esercitazioni saranno impiegati i distretti militari russi orientale e centrale, la flotta settentrionale, l'aviazione come anche le forze armate di Cina e Mongolia. Si parla di 300 mila soldati e più di 1.000 velivoli coinvolti.
Non è la prima volta che le esercitazioni militari russe innervosiscono l’Occidente. L’anno scorso, le 'Zapad-2017', svoltesi tra Russia e Bielorussia con la partecipazione di 60-100 mila soldati, sollevarono non pochi allarmi tra i governi dei Paesi Nato. Le manovre simularono l’aggressione dei due Paesi da parte di una serie di nazioni, che ricordavano molto chiaramente la Polonia e i Paesi Baltici. Anche l’anno scorso, a settembre, i mezzi militari russi si spostarono mentre erano in corso le manovre 'Rapid Trident'.
Le ultime esercitazioni sul fronte occidentale si erano svolte nel 2013; con le 'Zapad-2017', molti esperti occidentali sospettarono che la Russia avesse deciso di muovere così tanti militari per lasciare alcune truppe stanziate in Bielorussia, anche dopo la fine dell’esercitazione. Altri avevano fatto notare come massicce esercitazioni militari russe avessero preceduto l’aggressione della Russia contro l'Ucraina.