"Lo scandalo Asia Argento ha aperto la caccia grossa al movimento #MeToo in Italia". Così il New York Times, che per primo ha rivelato le accuse di molestie rivolte dal giovane attore Jimmy Bennet all'artista italiana, titola un pezzo da Roma, in cui racconta le ripercussioni negative che la storia potrebbe avere sull'affermarsi, nel nostro Paese, del movimento per i diritti delle donne, di cui Argento è stata portabandiera.
Riportando le reazioni di quotidiani e opinione pubblica, il Nyt constata che lo scandalo per cui Argento avrebbe pagato 380.000 dollari per il silenzio di Bennet, ha trasformato l'attrice "da imperfetta portavoce di un movimento, che già sta avendo difficoltà a guadagnare popolarità in Italia a quella che potrebbe aver danneggiato la causa irreparabilmente, almeno nel suo Paese".
Il giornale newyorkese difende Argento, denunciando che in Italia "è stata oggetto di un'ampia e feroce gogna sulle prime pagine praticamente di tutti i quotidiani, con titoli spietati come Asia Weinstein"; il riferimento è al produttore di Hollywood, Harvey Weinstein, di cui proprio Argento ha denunciato gli abusi. L'attrice ha negato, ieri, di aver mai avuto relazioni sessuali con Bennet e lo ha accusato di "persecuzione".
L'avvocato del ragazzo, minorenne all'epoca dei fatti contestati, ha definito falsità le spiegazioni di Argento. Il Nyt, dal canto suo, ha confermato che il suo articolo "è basato su documenti verificati e molteplici fonti" e ha sottolineato che "Argento, il suo avvocato e il suo agente sono stati ripetutamente contattati e hanno avuto quattro giorni per replicare alla storia, uscita domenica scorsa".
"La signora Argento non ha mai scaldato i cuori degli italiani - scrive ancora il Nyt - in parte riflettendo la persistente resistenza al progresso, che il movimento #MeToo ha aperto per le donne in alcuni altri Paesi". E sulle ripercussioni che la storia potrebbe avere sulla generale causa dei diritti delle donne in Italia, il Nyt fa notare che "persino alcuni di quelli, che un tempo avevano difeso a gran voce Argento hanno poco da dire".
Come Laura Boldrini, la ex presidente dalla Camera, che "ha rifiutato di essere intervistata" per l'articolo del New York Times. Un portavoce, ha scritto il giornale americano, "ha detto che non vuole intervenire".