La già fragile coalizione di governo in Germania si è spaccata sul nodo migranti, dopo che la componente di estrema destra ha rigettato le proposte della cancelliera per ridurre il numero di richiedenti asilo. Dopo oltre due settimane di tensione tra la Cdu della cancelliera e l'ala bavarese della Csu, il ministro dell'Interno, il falco bavarese Horst Seehofer, dopo aver riscontrato che le posizioni della Merkel non sono cambiate "di un centimetro", ha annunciato di volersi dimettere. Seehofer ha annunciato le sue intenzioni durante una riunione a porte chiuse della Csu a sud di Monaco, proseguita nella tarda serata. Seehofer ha anche intenzione di lasciare la presidenza del partito bavarese gemello della Cdu, col consenso del quale ha giudicato "insufficiente" l'esito del vertice Ue sui migranti diu Bruxelles e continua a chiedere i respingimenti immediati al confine, in mancanza di un accordo tra la cancelliera e i Paesi più importanti, come l'Italia e l'Austria.
Nel corso di una riunione del partito a Monaco, il ministro dell'Interno, che incarna l'ala destra dei conservatori, si è lamentato di aver perso tempo discutendo con la cancelliera e di essersi impegnato in queste settimane in una "trattativa che non ha avuto alcun esito".
Seehofer chiedeva da tempo che la Germania respinga unilateralmente i migranti già registrati in altri paesi mentre Merkel ha avviato trattative bilaterali. Del resto la cancelliera, in una intervista alla Zdf, ha ammesso che "un accordo con l'Italia non era possibile". "L'Italia vuole prima ottenere una riduzione dei migranti che arrivano sul suo territorio", ha aggiunto la Merkel, spiegando che il premier Giuseppe Conte "ha detto che hanno l'impressione di essere stati a lungo piantati in asso".
Si apre una nuova crisi politica?
Dopo l'incontro a porte chiuse tra la Merkel e il suo ministro dell'Interno, la giornata di ieri è caratterizzata dalle riunioni separate dei direttivi dei due partiti che si è conclusa con la più tragica delle decisioni. L'annuncio delle dimissioni del ministro aprono formalmente una crisi in seno al governo tedesco, e al momento non sembrano esserci spiragli per evitarla. Per la Germania si apre una nuova grave crisi politica, dopo quella seguita alle elezioni dello scorso settembre. I media locali inseriscono tra le ipotesi la resa della Merkel e la convocazione di elezioni anticipate, anche se non escludono un nuovo accordo in extremis. Ieri Merkel aveva comunque ottenuto il sostegno della leadership del suo partito in questa resa dei conti e aveva assicurato di voler "fare tutto" per arrivare a un compromesso. Per ora non c'è riuscita, il governo di Berlino da oggi è in crisi.
"La situazione è seria" ha ammesso Merkel. La Cancelliera - scrive il Corriere della Sera - "ora può sperare che la Csu abbandoni il suo leader Seehofer continuando ad appoggiarla in sede nazionale. In caso contrario, potrebbe virare a sinistra imbarcando nell’esecutivo i Verdi o andare a elezioni anticipate. La Cancelliera ha pagato caro alle ultime politiche la sua politica migratoria e la difesa della coesione europea. A ottobre Seehofer avrebbe dovuto affrontare le elezioni regionali e teme il peggio. Secondo i sondaggi, l’estrema destra di AfD, Alternativa per la Germania, fa breccia nel suo elettorato soprattutto con lo slogan «basta migranti». Se il grosso della Csu decidesse di restare nell’alleanza di Berlino sarà anche perché Angela Merkel resta in Baviera la leader più popolare di chiunque altro". (leggi qui l'articolo integrale)