Cala la fiducia dei russi nei loro leader. Secondo un sondaggio condotto dal centro demoscopico statale Vtsiom, a metà giugno la percentuale di approvazione del presidente Vladimir Putin è scesa dal 77,1% (registrato tra il 4-10 giugno) al 72,1% (registrato tra l'11-17 giugno). Secondo i sociologi, responsabili del calo - che ha toccato anche il governo russo (al 38,5% dal precedente 47,1%) - sono due misure impopolari, annunciate in questi giorni: l'aumento dell'età pensionabile, proposto dal governo russo, e l'aumento dei prezzi della benzina.
Era dal 2013 che il livello di fiducia nell'operato del presidente tra i russi non scendeva, ha sottolineato il quotidiano Vedomosti. Intanto, nel Paese cresce il malcontento per la riforma pensionistica: una petizione lanciata su change.org contro la proposta del governo, ha raccolto oltre due milioni di firme, mentre il leader dell'opposizione filo-occidentale, Aleksei Navalny, ha convocato manifestazioni nazionali per il 1 luglio, nelle città dove non sono in corso i Mondiali, per evitare problemi con la legge che limita fortemente i raduni non autorizzati, fino alla fine della Coppa del mondo di calcio. Ieri a Krasnoyarsk, in Siberia, sono scese in piazza circa un migliaio di persone, come riporta Interfax. In strada tuti gli slogan erano contro il premier Dmitri Medvedev. Se passerà in Parlamento, la riforma prevede di aumentare l'età pensionabile degli uomini da 60 a 65 anni e da 55 a 63 per le donne.