Dopo il dietrofront dello scorso aprile (con il ritiro di un disegno di legge che sarebbe stato trasmesso al Parlamento "per errore"), l'Austria intende rilanciare sulla concessione del passaporto ai cittadini altoatesini. Lo confermano – riporta La Stampa - fonti vicinissime al cancelliere Sebastian Kurz, impegnato in questi giorni in un intenso tour diplomatico: martedì ha visto Vladimir Putin, mercoledì la visita a Bruxelles e la stretta di mano con Jean Claude Juncker e ieri il congresso dei deputati del Partito Popolare europeo a Monaco di Baviera, del quale il cancelliere austriaco fa parte.
Le tappe del caso
- Dicembre 2017 – Un gruppo di consiglieri provinciali altoatesini chiede all’Austria di inserire il tema della doppia cittadinanza nel programma di governo. Il tema era già nel programma della Fpo. La Farnesina replica: tuteleremo i cittadini.
- Marzo 2018 – Si riuniscono a Vienna i ministri austriaci e una delegazione di consiglieri provinciali dell’Alto Adige. L’ambasciatore italiano Sergio Barbanti diserta l’incontro. Nasce l’ipotesi di “costituire gruppo di lavoro per studiare la questione”.
- Aprile 2018 - L'Austria ritira il disegno di legge per la protezione consolare degli altoatesini dopo averlo presentato al Parlamento e aver subito dure reazioni dalla Farnesina. Il ministero degli Esteri di Vienna afferma che si trattava di una bozza trasmessa per errore all'emiciclo ma che la discussione sul tema sarebbe proseguita.
- Giugno 2018 – Giovedì ambienti vicini a Kurz fanno capire che la mancanza di una data per la discussione in aula o nelle commissioni parlamentari è solo un rinvio non un accantonamento: “Noi andiamo avanti, non vogliamo giocare una partita unilaterale e cercheremo sempre il dialogo con l'Italia”.
“Come l’Italia negli anni ‘90”
Ma in ogni caso – osserva La Stampa - l'esecutivo di coalizione, popolari e ultradestra Fpö, sponsor originari dell'iniziativa sposata da Kurz, sente di avere la ragione dalla propria parte: “Voi avete dato il passaporto alla minoranza italiana in Slovenia e Croazia negli anni 90 e non ci sembra che si sia scandalizzato nessuno”. Il riferimento è a una modifica alla legge sulla cittadinanza che l'Italia apportò nel 2006, che consentì agli italiani di Istria e Dalmazia di ottenere il nostro passaporto, una misura che provocò malumori nei governi croato e sloveno. E il leader del Fpö Heinz-Christian Strache ha rilanciato: “L' autonomia del Sud Tirolo è giusta, perché non prevedere questa possibilità”, ha detto riferendosi alla concessione del doppio passaporto.
“Pronto al dialogo” con il governo giallo-verde
A Roma oggi c' è un nuovo governo, con posizioni affini a quello austriaco su alcuni punti, primo fra tutti l'immigrazione. Kurz tra una conferenza e l'altra della riunione dei popolari a Monaco rifiuta ogni legame diretto: “Non conosco nessuno di Lega e Cinque Stelle. Ma sono pronto a confrontarmi”. La Lega però i rapporti li ha con gli alleati di Kurz, i nazionalisti dell'Fpö. La Lega per ora non prende posizione, ma a livello locale apre: “Per noi le radici storiche sono un valore importante. Comprendiamo quindi i sudtirolesi e le loro istanze” ha spiegato il segretario della Lega Trentino, Mirko Bisesti, al quotidiano Die Presse.