Si allarga negli Usa l'infezione provocata dal batterio Escherichia per il consumo di lattuga romana prodotta in Arizona, nella zona di Yuma. I casi sono saliti a 98 in almeno 22 diversi Stati, tra marzo e aprile, secondo gli ultimi dati diffusi dai Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc), tra i più importanti organismi di controllo della salute negli Stati Uniti. Nessuno è morto ma oltre la metà dei coinvolti è stata ricoverata in gravi condizioni. L'infezione è violenta e le autorità invitano ad astenersi dal consumo di lattuga che arriva dall'Arizona. Nei casi più gravi il batterio può provocare insufficienza renale. La maggior parte dell'insalata lavata e imbustata negli Usa proviene dalla Salinas Valley, in California, ma nei mesi più freddi la produzione viene spostata in Arizona. Le infezioni da E. coli non sono rare ma questo è il caso più grave dal 2006 per numero di stati coinvolti. I primi casi erano stati segnalati nel New Jersey a marzo.
Escherichia coli è un batterio patogeno che vive sia nell'ambiente che nell'intestino degli animali, uomo incluso. Esistono moltissimi ceppi di E.coli, nella maggior parte innocui. Anzi, i ceppi commensali (quelli cioè stabilmente parte della nostra flora batterica) sono molto utili in quanto producono la vitamina K, importante per la regolazione del calcio e della coagulazione del sangue.
Esistono però alcuni ceppi in grado di dare anche gravi infezioni: sono gli E. coli enterotossici, tra cui i più pericolosi sono quelli che producono la tossina Shiga, detti ceppi STEC. La tossina Shiga, chiamata così dal suo scopritore Kiyoshi Shiga, è una piccola proteina prodotta dai batteri Shigella dysenteriae e dai ceppi di E.coli STEC. Questa proteina riconosce dei glicolipidi presenti sulla membrana delle cellule degli epiteli intestinali e dei reni. Una volta legatasi alla cellula bersaglio, viene internalizzata e blocca la sintesi proteica, causando la morte della cellula.
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Quando una persona viene infettata da un ceppo STEC, sviluppa una grave diarrea causata dal danno inferto dalla tossina alle cellule dell'intestino. I sintomi più gravi si hanno generalmente nei bambini piccoli e nelle persone anziane. Circa il 10 per cento dei casi di infezione da ceppi STEC può progredire in una gravissima complicanza detta sindrome emolitico uremica (SEU). In questi casi, la tossina raggiunge i reni, danneggiandoli e causando una grave insufficienza renale e anemia. La tossina può arrivare anche al sistema nervoso centrale dando complicanze neurologiche. La SEU è fatale in circa il 5 per cento dei casi.