L'Austria ha ritirato il disegno di legge per la protezione consolare degli altoatesini. Si è concluso così il braccio di ferro tra Roma e Vienna sui sudtirolesi di lingua tedesca e ladina.
A darne notizia con "soddisfazione" è stato il ministro degli Esteri Angelino Alfano. L'iter del procedimento legislativo è stato bloccato e lo stop al testo, sottolinea Alfano, "è la giusta risposta all'impegno e alla solerzia con cui la Farnesina ha seguito la vicenda sin dall'inizio, fino ad arrivare a dare, proprio ieri, indicazioni precise - al nostro ambasciatore a Vienna - di rappresentare le giuste ragioni dell'Italia, presentando una formale lettera di protesta al governo austriaco".
Il ritiro del ddl è stato confermato all'agenzia Apa dal portavoce del ministero degli Esteri austriaco, Thomas Schnoll. "È ancora una bozza ed è stato trasmesso per errore al parlamento, per questo lo abbiamo ritirato", ha detto sottolineando che "il progetto è ancora in discussione tra i partner della coalizione di governo".
È un progetto, ha sottolineato Alfano in una nota, "assolutamente non conforme alle norme Ue in materia di cittadinanza europea e in materia consolare e del tutto contrario al diritto internazionale, oltre ad essere assolutamente non in linea con la collaborazione che dovrebbe esistere tra Paesi europei". Per questo Alfano aveva dato mandato all'ambasciatore d'Italia a Vienna, Sergio Barbanti, "di presentare una formale protesta al governo austriaco basata su puntuali elementi di diritto".
Cosa prevedeva il testo
Il progetto di legge trasmesso dal governo di destra del cancelliere Sebastian Kurz al Parlamento austriaco prevede che dal primo maggio i cittadini altoatesini possano rivolgersi per la protezione consolare all'estero anche ai consolati austriaci. Sulla carta, la misura punta a dare attuazione alla direttiva europea relativa alla protezione consolare dei cittadini Ue laddove i loro Paesi non abbiano rappresentanze diplomatiche.
Ma il testo proposto dal governo di Sebastian Kurz va oltre perché offre ai cittadini del versante italiano del Tirolo, di lingua tedesca e ladina, la protezione consolare anche laddove siano presenti uffici consolari italiani. In pratica, un altro schiaffo all'Italia dopo la volontà espressa da Vienna di concedere agli altoatesini la cittadinanza austriaca in aggiunta a quella italiana.