Un asteroide ha sfiorato la Terra il 15 aprile, ma la cosa più grave è che ce ne siamo accorti solo poche ore prima che ci facesse 'il pelo'. GE3, grande quanto un campo da calcio, è passato alla metà della distanza che c'è tra la Terra e la Luna e il Catalina Sky Survey, il sistema automatico di rilevamento di oggetti celesi in avvicinamento, lo ha localizzato solo quando sarebbe stato troppo tardi per dare il via a una qualunque reazioine. Ammesso che ci siano reazioni da mettere il campo.
Secondo Paul Chodas, a capo del centro Nasa che si occupa degli oggetti in avvicinamento citato dal sito LiveScience che ha dato la notizia, accade un paio di volte l'anno che asteroidi piuttosto grandi passino vicino alla Terra, ma nel caso di GE3 le dimesioni e la distanza - poco più di 192 mila chilometri nel suo punto si massima prossimità - ne fanno un'eccezione. E comunque era parecchio più grande di quello che nel 2013 esplose nel cielo di Chelyabisnk, in Russia.
Come è possibile che sia arrivato così vicino senza essere tracciato? Il fatto - spiega LiveScience - è che asteroidi di queste dimensioni sono praticamente invisibili con i telescopi ottici perché di tipo carbonico e quindi neri e perché si muovono molto velocemente. L'unico modo per localizzarli in tempo sarebbe avere una rete molto più fitta di telescopi, ma la Nasa non ha alcun programma di questo tipo.
Gestito dall'Ufficio di Coordinamento della Difesa Planetaria dell'agenzia, il programma utilizza una vasta rete di telescopi per scansionare i cieli. Questi strumenti, tuttavia, sono ottimizzati per la ricerca di asteroidi molto più grandi, che avrebbero un impatto catastrofico in vaste regioni della Terra.
La Nasa ha catalogato il 90% degli asteroidi più larghi di 140 metri che arriveranno a circa 4,65 milioni di miglia (7,48 milioni di km) dalla Terra, o circa 20 volte il distanza dalla Terra alla Luna.