Il terrore torna ad affacciarsi in Germania: a Münster, città universitaria nel Nordreno-Vestfalia (Nrv), un furgone piomba sulla folla nel centro storico, uccidendo almeno due persone e ferendone altre 20, di cui sei in modo molto grave. Il conducente del minivan poi si uccide con un colpo di pistola. A far tramontare l'ipotesi di un attacco terroristico sulle orme di quello del dicembre 2016 al mercatino di Berlino è stata l'identificazione del conducente: si tratta di Jens R., un 49enne tedesco noto per problemi psichici e che già nel 2014 e nel 2016 si sarebbe segnalato per la sua instabilità.
#Munster, l'uomo alla guida del veicolo piombato sulla folla si sarebbe suicidato. I feriti salgono a 50https://t.co/VzpAYjKqZD pic.twitter.com/57J3nvi7k6
— IlSole24ORE (@sole24ore) 7 aprile 2018
Come ha confermato il ministro dell'Interno del Nrv, Herbert Reul, non ci sono al momento indicazione di un attentato di matrice islamica. L'appartamento dell'uomo è stato perquisito dalla polizia, con cautela per timore della presenza di materiale esplosivo, dopo il rinvenimento di un "oggetto sospetto" all'interno del furgone.
L'attacco scatta nel primo pomeriggio: la zona - racconta Sara, una giovane italiana da gennaio residente nella città della Germania nord-occidentale - è piena di gente a godersi la prima giornata con un sole primaverile dopo le temperature polari dei mesi invernali. In tanti affollano i tavolini all'aperto dei caffè quando un furgone piomba loro addosso, mietendo morti e feriti. "Stavo tornando a casa quando improvvisamente ho visto passare tante ambulanze a sirene spiegate. Non ho proprio pensato che potesse essere successa una cosa del genere - riferisce - ma poi sono arrivate le telefonate e i messaggi dall'Italia e ho visto su Internet cosa era avvenuto".
#Munster I media: "Investitore è un tedesco di 48 anni con problemi psichici" https://t.co/RMtMJ7p9C2
— la Repubblica (@repubblica) 7 aprile 2018
Sono 300 mila gli abitanti di Münster, un migliaio gli italiani che ci vivono. La polizia accorre e isola la zona, le ambulanze trasferiscono i feriti all'ospedale che lancia la richiesta di donazioni di sangue. Immediatamente la città si mobilita: si forma una lunga fila di gente, tanto da indurre il policlinico universitario a bloccare nuove donazioni. Il centro città è presidiato da ingenti forze dell'ordine, che erano già state riunite a Münster dal momento che nel pomeriggio era in programma una manifestazione di curdi.
Intanto arrivano le prime reazioni politiche. Il governo tedesco, tramite la portavoce Ulrike Demmer, commenta "le terribili notizie da Muenster" esprimendo "la propria vicinanza alle vittime e ai familiari". Il ministro dell'Interno, Horst Seehofer, riferisce su Twitter di aver appreso con "costernazione del terribile incidente a Muenster. I miei pensieri - aggiunge - vanno alle vittime, ai loro familiari e amici". Il leader della Csu bavarese assicura quindi che la polizia a Muenster e in tutto il Nord Reno Vestfalia (Nrv) sta lavorando "a grande velocità per chiarire i fatti".
Da parte sua, il governatore del Nrv, Armin Laschet, parla di "un giorno triste, terribile" per la Germania, sottolineando che i suoi "pensieri sono con i feriti e i familiari delle vittime". "Münster piange" commenta il sindaco, Markus Lewe, mentre Andrea Nahles, leader dei socialdemocratici al Bundestag, si dice "scioccata dalle notizie che ci arrivano da Münster", augurandosi che le autorità "possano rapidamente chiarire lo sfondo di questo incidente".