Donald Trump odia così tanto gli squali da volerli tutti morti. Almeno è quanto ha raccontato Stormy Daniels, la pornostar che afferma di aver avuto un rapporto sessuale con l’attuale presidente degli Stati Uniti, durante il programma “Go Minutes” della CBS. Che Trump guardi tantissima televisione non è un mistero. Lo ha scritto Michael Wolff nel suo bestseller, Fire and Fury, e lo hanno confermato molti suoi collaboratori. Che avesse sviluppato un’ossessione così forte per gli squali, invece, non era così noto.
Il racconto di Stormy Daniels
Stormy Daniels ha incontrato Trump, nel 2007, in una stanza privata al Beverly Hills Hotel. Esattamente nello stesso periodo della messa in onda della “Shark Week”, uno degli appuntamenti più seguiti di Discovery Channel. Un palinsesto fatto da documentari e filmati degli attacchi, apparizioni cinematografiche e curiosità. Un tributo nei confronti di uno degli animali più temuti, anche se uccide appena sei uomini ogni anno. La pornostar americana ha raccontato come Trump fosse letteralmente “terrorizzato” dagli squali e nutra nei loro confronti un vero disprezzo patologico: “Donerei a tutti gli enti benefici del mondo tranne a quelli che si dedicano ad aiutarli”, avrebbe detto durante il loro incontro.
Ma cosa succederebbe se gli squali fossero davanti estinti?
Quartz, riprendendo l’intervista, ha provato a rispondere a questa domanda. E se questa condizione si verificasse non sarebbe affatto una buona notizia. All’interno dell’ecosistema marino, infatti, gli squali hanno un ruolo semplice ma decisivo. Sono infatti una di quelle specie destinata a cacciare senza ricevere lo stesso trattamento. Sono “predatori predatori”, in cima alla catena alimentare. Modellatori delle strutture e delle interazioni tra le specie all’interno degli oceani. Secondo alcuni scienziati, ad esempio, la minor presenza di squali nelle acque della California è stato uno dei fattori per la grande diffusione e abbondanza di capesante negli anni ‘90. Con una pesca che, ancora oggi, è ritenuta eccezionale.
Il commercio di pinne
Insieme agli incidenti casuali, dovuti soprattutto all’abbondanza di reti, il commercio delle pinne è una delle ragioni principali dell’abbassamento demografico di queste specie. Ma la loro presenza, anche solo intimidatoria, è fondamentale per gli equilibri generali: se le potenziali prede sentono la presenza dei loro nemici sono più cauti nell’avventurarsi alla ricerca di cibo. Senza questa minaccia, invece, diventano più aggressivi e cambiano il loro modo di nutrirsi. Insomma, nonostante quello che dice Trump è meglio augurare agli squali una lunga e prosperosa vita.