La Cina auspica che il dialogo diretto tra Stati Uniti e Corea del Nord arrivi “il prima possibile” e che Washington e Pyongyang dimostrino di avere il “coraggio politico” necessario per arrivare a un esito positivo sulla crisi missilistica e nucleare nord-coreana. La Cina ha apprezzato il “gesto positivo”, proveniente da Washington, di accettare l’offerta di colloqui del leader di Pyongyang, Kim Jong-un, per “raggiungere la denuclearizzazione permanente”, come ha annunciato il consigliere della Sicurezza Nazionale sud-coreano, Chung Eui-yong, dopo l’incontro con il presidente Usa, Donald Trump, alla Casa Bianca, ma ha accolto la notizia del dialogo con toni pacati.
La prudenza di Pechino
Se dagli Usa c’è stato chi ha mostrato entusiasmo all’annuncio dell’incontro tra Trump e Kim, come l’ex ambasciatore Nicholas Burns ai microfoni di Cnbc, a Pechino l’atmosfera riguardo alla notizia dell’incontro, giunta alle prime ore del mattino di oggi, è stata improntata a una cautela forse dovuta, almeno in parte, anche al risentimento per la decisione di Trump di imporre dazi sulle importazioni di acciaio e di alluminio, che ha profondamente irritato il governo e i produttori cinesi. Le questioni della relazione bilaterale tra Cina e Stati Uniti sono state affrontate da Trump e dal presidente cinese, Xi Jinping, in una telefonata nella tarda sera di Pechino, largamente dedicata, però, al nuovo scenario che si sta creando nella penisola coreana. Nel colloquio telefonico, Xi ha chiesto al presidente degli Stati Uniti di fare partire il dialogo diretto con Kim “il prima possibile” e di lavorare per raggiungere un accordo positivo sulla crisi. Pechino rimane legata alla ricerca della denuclearizzazione e del dialogo politico per allentare la tensione nella penisola coreana, ha ribadito Xi.
La situazione sta andando “nella giusta direzione”
Gli sviluppi della crisi - passata attraverso il disgelo tra i due Paesi divisi dal trentottesimo parallelo in occasione del Giochi Olimpici Invernali di Pyeongnchang - sono un segnale per Pechino che la situazione sta andando “nella giusta direzione”, ha detto oggi il portavoce del Ministero degli Esteri, Geng Shuang, e la Cina sostiene le “positive interazioni” tra le due Coree e tra Pyongyang e Washington. Trump aveva elogiato la Cina per i suoi sforzi nella risoluzione della crisi in Corea del Nord, durante un incontro con la stampa, martedì scorso, ma dalle pagine on line di uno dei giornali cinesi più influenti, il Global Times, è arrivata una parziale frenata: il tabloid pubblicato dal Quotidiano del Popolo, l’organo di stampa del Partito Comunista Cinese, ha riflettuto in un editoriale, sul ruolo della Cina nella lunga crisi missilistica e nucleare della Corea del Nord, che non compie più un lancio missilistico dal 29 novembre scorso.
Lo strano editoriale del Global Times: "Cina resti calma e non oensi di essere stata marginalizzata"
Una delle conclusioni a cui è giunto l’editoriale è che “l’enorme influenza della Cina sulla Corea del Nord è cessata”, e che da sola, la Cina “non può guidare gli sforzi per risolvere il problema della penisola”. Pechino, continua il tabloid nell’editoriale, deve concentrarsi sull’interesse specifico che ha nei confronti della penisola: la denuclearizzazione e la pace duratura. Quello che la Cina può fare nel frattempo, conclude il quotidiano di Pechino, è “rispondere attivamente al netto cambiamento della situazione e migliorare le relazioni con la Corea del Nord”, ma soprattutto deve “rimanere calma ed evitare di pensare di essere stata marginalizzata”