I negoziati sulla Brexit rischiano di entrare nuovamente in stallo, dopo che il premier britannico Theresa May ha rigettato la proposta di testo legale sull'accordo di ritiro del Regno Unito dall'Unione Europea ufficializzata oggi dal capo-negoziatore dell'Ue, Michel Barnier. Il principale oggetto del contendere è l'Irlanda del Nord, che l'UE vorrebbe mantenere sotto la sua tutela legislativa in diversi settori per evitare il ritorno di una frontiera fisica con la Repubblica d'Irlanda, che metterebbe in discussione gli accordi di pace del Venerdì Santo. Secondo il testo adottato dalla Commissione europea, sarà istituita "un'area normativa comune che includa l'UE e il Regno Unito rispetto all'Irlanda del Nord" e che "deve costituire un'area senza frontiere interne in cui la libertà di movimento dei beni è assicurata e la cooperazione Nord-Sud è protetta".
La proposta di Bruxelles
Di fatto, se questa soluzione dovesse essere accettata da Londra, dopo la Brexit la legislazione europea e la giurisdizione della Corte di giustizia dell'Ue si applicherebbero all'Irlanda del Nord in diversi settori. L'Irlanda del Nord dovrebbe accettare automaticamente le norme dell'UE su libera circolazione dei beni, Iva, dazi doganali, regole sanitarie e fitosanitarie per agricoltura e pesca, elettricità, ambiente e aiuti di Stato. Di conseguenza Londra verrebbe parzialmente privata della sua sovranità su Belfast, con l'obbligo di introdurre controlli doganali all'interno del territorio britannico. "Il progetto di accordo pubblicato dalla Commissione, se è messo in opera, nuocerebbe al mercato comune britannico e minaccerebbe l'integrità costituzionale del Regno Unito creando una frontiera doganale e normativa nel mare d'Irlanda. Nessun primo ministro britannico lo accetterà", ha risposto il premier Theresa May davanti alla Camera dei Comuni. "Lo dirò in modo chiaro al presidente Juncker e agli altri: non lo faremo mai".
Barnier ha spiegato di "rispettare l'ordine costituzionale e istituzionale del Regno Unito" e ha ricordato che la proposta di "area normativa comune" è solo la traduzione "pragmatica e giuridica" dell'accordo che era stato raggiunto a dicembre con May sull'allineamento normativo dell'Irlanda del Nord per evitare il ritorno della frontiera fisica con l'Irlanda. Il dispositivo è un "backstop" (clausola di salvaguardia, ndr) nel caso in cui le altre due opzioni che erano state evocate a dicembre - evitare il ritorno della frontiera fisica attraverso l'accordo sulle relazioni future o con strumenti tecnologici innovativi - non siano realizzabili.
"Aspettiamo le proposte del Regno Unito", ha detto Barnier. Ma Bruxelles dubita su entrambe queste opzioni. Sulla relazione futura "la decisione di lasciare Unione doganale e Mercato interno solleva delle questioni sulla praticabilità
di questa opzione", spiega una fonte europea, che aggiunge di non vedere nemmeno "quali possano essere le soluzioni specifiche" di carattere tecnico che possano evitare il ritorno della frontiera fisica. La proposta di Barnier piace all'Irlanda. "Nessuno dovrebbe essere sorpreso", ha detto il ministro degli Esteri di Dublino, Simon Coveney. May invece deve fare i conti con i deputati unionisti nord-irlandesi del Dup, da cui dipende la sua maggioranza ai Comuni. Uno di loro, Ian Paisley, ha accusato l'Ue di "voler annettersi parte del Regno Unito". La leader del Dup, Arlene Foster, ha detto che il testo dell'Ue è "costituzionalmente inaccettabile" e "economicamente catastrofico per l'Irlanda del Nord".
Le altre questioni aperte
Superare lo scoglio della questione irlandese è fondamentale per i negoziati sulla Brexit. Ma ci sono altre proposte contenute nel testo legale dell'Ue che sono destinate a irritare Londra. Il documento indica che la Corte di Giustizia dell'Ue sarà l'organismo incaricato di affrontare le dispute legate all'accordo di ritiro e che le decisioni dei giudici di Lussemburgo "devono essere vincolanti" per il Regno Unito. Malgrado la linea rossa di May sulla Corte europea di Giustizia, i giudici di Lussemburgo si troverebbero a esercitare la propria giurisdizione sui britannici ben aldilà della Brexit e del periodo transitorio. Il testo,
inoltre, dà la possibilità all'Ue di sospendere l'accesso del Regno Unito al mercato unico nel caso in cui Londra non rispetti delle decisioni della Corte europea di giustizia e di imporre sanzioni "proporzionate" per la violazione dei termini del periodo transitorio.
Barnier ha spiegato che la proposta di oggi rappresenta un "momento chiave di questo lungo processo" che sono i negoziati Brexit. Ma, a 13 mesi dalla data di uscita del Regno Unito e con la necessità di raggiungere un accordo entro l'autunno per permettere la ratifica del Parlamento Europeo e di quello britannico, "dobbiamo accelerare", ha avvertito Barnier.
La prossima settimana le due squadre negoziali si ritroveranno a Bruxelles per un nuovo round di trattative. I punti su cui è necessario trovare un'intesa sono ancora molti. Sul periodo di transizione le divergenze sono "troppe", ha ripetuto Barnier. Sull'accordo di ritiro rimangono diverse questioni aperte, come Euratom, le procedure doganali, l'Iva e le accise, la proprietà intellettuale, il trattamento dei dati e appalti pubblici. Sulle relazioni future l'Ue aspetta il discorso che May farà venerdì prossimo, dopo che il partito Labour di Jeremy Corbyn ha deciso di sostenere la permanenza nell'unione doganale. Ma - come spiega un diplomatico dei 27 - la questione irlandese, con le implicazioni che ha per la sovranità britannica e la maggioranza di May in Parlamento, "è come una bomba pronta a esplodere in qualsiasi momento".