“Viva il Kekistan!”. È passato quasi un anno da quando su YouTube è comparso uno dei più video più seguiti (ha più di un milione di visite) di Big Man Tyrone, il presidente di uno strano paese chiamato Kekistan. Non arrovellatevi cercando di ricordare quelle lezioni di geografia che ormai, a scuola, non si insegnano quasi più. No, non cercate neanche sulla cartina perché quel nome così strano non lo trovereste. Il Kekistan non esiste, almeno fisicamente. Non ha confini reali. È un meme, nato nel 2015, che negli ultimi anni è stato associato anche all’alt-right americana, attraverso Pepe The Frog, una rana verde presente nei thread di 4chan dal 2005, salendo alla ribalta mediatica con grande rapidità. Uno dei motivi è la cosiddetta World War Meme, un fenomeno che, sui social e sui forum, ha avuto un ruolo di primo piano durante la campagna presidenziale di Donald Trump. In questi giorni, però, il Kekistan è entrato anche a far parte della nostra quotidianità dopo che una delle sue bandiere è stata avvistata, e travisata da molti giornali, durante un comizio della Lega di Matteo Salvini.
Chi è Big Man Tyrone
Il suo vero nome è Gordon Hurd. È uno youtuber, nato in Camerun, ma residente a Londra. Giornalista e presentatore televisivo nel suo paese d’origine, Hurd ha cambiato vita dopo il suo trasferimento in Gran Bretagna. Una decisione dovuta alle continue ingerenze politiche che il suo lavoro era costretto a subire. Oggi si occupa di produrre messaggi video, virali e personalizzati, per il web. Alla comunità del Kekistan, a cui vende gran parte del suo merchandising, propone messaggi ufficiali, zeppi di ironici riferimenti, facendo il verso ai veri Capi di Stato. Pian piano, video dopo video, è diventato un vero punto di riferimento per gli utenti di Reddit e di 4Chan, due tra i forum online più frequentati in ambito meme.
Il Kekistan ha deciso di fare la guerra ai “normie”, i normali, quelli che non sanno cosa siano i meme e che hanno invece convinzioni politiche forti e radicate. Ma non è una guerra come le altre. L’obiettivo è trollare. Prendere in giro usando i meme e facendo dell’ironia, spesso politicamente scorretta. Creare caos, soprattutto in rete e sui social, anche grazie a influencer e youtuber che sposino questo tipo di battaglia. Come Hurd.
La bandiera e l’inno (italiano) del Kekistan
Molti siti di notizie, individuandola durante il comizio di Salvini, hanno associato la bandiera ai gruppi neonazisti americani. Non è un caso. Ma una “trollata” ben riuscita. La forma, i colori, i simboli della bandiera sono costruiti proprio per creare quel tipo di associazione mentale. La parola “Kek”, posta all’interno rimanda a un Dio egizio con il volto di una rana, che gli abitanti del Kekistan adorerebbero e in alto, in piccolo ma visibile, c’è anche il logo di 4chan. L’inno ufficiale del Paese, invecee, è legato all’Italia. Si tratta di Shadilay, canzone scritta nel 1986 dal gruppo italiano P.E.P.E. E adottata dagli utenti di 4chan. Sulla copertina del singolo, coincidenza davvero bizzarra, c'era una rana verde. Inevitabile che, prima delle elezioni americane, venisse proposta in salsa trumpista.