Fu con la strage di Las Vegas del primo ottobre scorso che il mondo scoprì uno strumento, del tutto legale, venduto negli Usa, e usato dal killer Stephen Paddock per massacrare 58 persone e ferirne oltre 800: il 'bump-stock'. Che ora Donald Trump intende bandire, dopo aver ammesso la necessità di maggiori controlli sulle armi dopo l'ennesimo massacro.
È un meccanismo da 100 dollari che si monta sull'arma e trasforma un normale fucile semi-automatico, in cui bisogna premere ogni volta il grilletto per sparare un singolo colpo, in un mitra a tutti gli effetti in cui tirando il grilletto una sola volta e tenendolo premuto si spara una raffica che si esaurisce solo quando finiscono i colpi nel caricatore. Con un bump-stock un fucile può arrivare a sparare fino a 400-800 colpi al minuto, anche se i caricatori normali arrivano, salvo modifiche, a 30. Nel caso del massacro al cinema Aurora in Colorado del 12 luglio 2012, il killer aveva un supercaricatore a tamburo (circolare e non dritto o curvo come quello dei kalashnikov) da 100 colpi.
Già lo scorso ottobre il presidente Trump aveva annunciato che avrebbe "presto" deciso se vietare o meno tale accessorio. A oltre 4 mesi di distanza, dopo altre stragi, l'ultima quella di mercoledì al liceo Parkland in Floirda, in cui un ex studente ha massacrato 17 persone e ne ha ferite 14, 'The Donald' ha nuovamente offerto la messa al bando del 'bump-stock' come unica concessione a quanti si oppongono alla diffusione delle armi negli Usa, dove ci sono 357 milioni tra pistole e fucili per 317 milioni di abitanti. Va a tale proposito sottolineato che il dispositivo non è stato utilizzato nel massacro compiuto il 14 febbraio da Nikolas Cruz.