Il distretto 3 dell'Illinois, che comprende una vasta area di Chicago, è una roccaforte democratica ritenuta talmente inespugnabile che una sola persona si è presentata alle primarie del Partito Repubblicano per il relativo seggio alla Camera dei Rappresentanti. Si tratta del settantenne Arthur Jones, un veterano del Vietnam che, pur essendo registrato come Repubblicano, ha svolto buona parte della sua carriera politica altrove, per la precisione nelle fila di quello che fu il Partito Nazista Americano. Già: negazionista, fortemente antisemita e sostenitore della supremazia della razza bianca, Jones è - pur essendo nato nel Wisconsin - un vero e proprio nazista dell'Illinois, come quelli contro i quali si scaglia John Belushi in una celebre scena di "The Blues Brothers".
È infatti nella 'Land of Lincoln' che l'ex agente assicurativo ha tentato invano, per ben sette volte, di ottenere un incarico politico, candidandosi persino come sindaco di Milwaukee. Ora la sua candidatura imbarazza il 'Gop', che, pur dando per perso in partenza il distretto 3, dovrà trovare una figura più presentabile da opporgli alle primarie per evitare di dover vedere tra i suoi candidati alle elezioni di medio termine un signore che è presenza fissa tra gli oratori dei raduni del Ku-Klux-Klan e delle commemorazioni di Adolf Hitler che si svolgono sul territorio americano.
"L'olocausto è la più grande bugia della storia"
Va riconosciuto a Jones di essere, quantomeno, una persona coerente e di non fare nulla per dissimulare le sue idee sulla Shoah, che definisce "la più grande bugia della storia". Addirittura sul sito della sua campagna elettorale è presente in bella vista una sezione intitolata Holocaust? nella quale espone le presunte contraddizioni di alcuni sopravvissuti ai campi di sterminio per suffragare le sue tesi secondo le quali "non c'è alcuna prova che un olocausto contro gli ebrei sia mai avvenuto in Europa" e che "l'idea che sei milioni di ebrei siano stati sterminati dal governo nazionalsocialista tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale sia "la più grande e oscura bugia di sempre" nonché un vero e proprio "racket internazionale". Jones, comunque, non ama l'etichetta di "nazista". Preferisce definirsi "suprematista razziale", si oppone ai matrimoni misti, sostiene che i bianchi siano più intelligenti dei neri e propone di ripristinare la segregazione.
"Trump è un figlio di puttana circondato da ebrei"
Come molti esponenti dell'estrema destra statunitense, Jones aveva inizialmente sostenuto con entusiasmo la candidatura di Donald Trump per poi dissociarsi, deluso da un presidente che, invece di costruire il muro, ha accolto i rappresentanti degli insegnanti neri alla Casa Bianca poco dopo l'insediamento e, soprattutto - cosa decisamente imperdonabile per un nazista - "si è circondato di orde di ebrei, compreso uno che fa parte della sua famiglia, quel teppista di Jared Kushner". Parole pronunciate lo scorso anno durante un raduno di suprematisti bianchi nel quale si è pubblicamente scusato per aver sostenuto 'The Donald', al quale ha dato del "traditore" e del "figlio di puttana" prima di congedarsi con un "Heil Hitler".
Il genero di Trump, ha tuonato Jones, "non sa nulla di politica estera e nondimeno determinerà la nostra politica in Medio Oriente. È davvero assurdo. Stiamo mandando le nostre truppe a combattere in Afghanistan, Iran, Iraq, Pakistan, Yemen... Perché? Per una sola ragione: Israele. La lobby ebraica ha chiuso a chiave Trump". "Non so se quell'uomo si renda conto di quanto ingenuo appaia al resto del mondo", ha proseguito, "non è altro che un burattino nelle loro mani. E noi siamo stati così idioti da mandare questo stupido amico degli ebrei alla Casa Bianca. Sono imbarazzato per averlo votato". Affermazioni alle quali il numero uno del Gop in Illinois, Tim Schneider, ha reagito manifestando "dura opposizione alle sue opinioni razziste e alla sua candidatura per ogni incarico pubblico, compreso il terzo distretto congressuale". Un candidato più normale, al momento, non è stato però ancora trovato. E alle primarie del 20 marzo manca poco più di un mese.