I tre colossi Amazon, Berkshire Hathaway e JPMorgan hanno annunciato una collaborazione che porterà alla creazione di una compagnia senza fini di lucro per fornire assistenza sanitaria ai propri dipendenti e alle loro famiglie basati negli Stati Uniti. Lo scopo dell’azienda sarà quello di fornire cure mediche di alta qualità e trasparenti a costi ragionevoli negli Stati Uniti dove, a differenza dell’Europa, il sistema sanitario è essenzialmente privatistico e per accedervi è necessario aver stipulato un’assicurazione. Ancora in fase progettuale, non è stato specificato se nascerà una organizzazione senza fini di lucro, ma per il direttore esecutivo di JPMorgan, Jamie Dimon, in futuro il sistema potrebbe venire esteso a tutti i cittadini americani.
Trumpcare promises to be such a "hungry tapeworm on the American economy" that Berkshire Hathaway, Amazon, and JPMorgan Chase are creating a non-profit health care company to take care of their employees. Love it when corporations band together to do the right thing.
— Eugene Gu, MD (@eugenegu) January 30, 2018
"Le nostre tre società hanno risorse straordinarie e il nostro obiettivo è creare soluzioni a vantaggio dei dipendenti degli Stati Uniti, delle loro famiglie e, potenzialmente, di tutti gli americani", hanno dichiarato le tre aziende in un comunicato congiunto. Affrontare le enormi sfide dell'assistenza sanitaria e sfruttarne appieno i benefici sono tra i maggiori problemi che la società americana deve affrontare oggi. Il gruppo spera di poter trovare un modello economico virtuoso capace di sostenere i costi della sanità, che negli Stati Uniti sono altissimi, fornendo un servizio di qualità in grado di migliorare le condizioni dei propri lavoratori.
Sono 151 milioni i cittadini statunitensi le cui cure dipendono da una polizza assicurativa stipulata dal proprio datore di lavoro. Il costo medio per una singola assicurazione, secondo una rilevazione della Kaiser Family Foundation, è di 6.690 dollari (5.386 euro), mentre quello per una copertura familiare arriva a 18.764 dollari (15.107 euro). Il costo di una copertura familiare è lievitato del 19 per cento negli ultimi cinque anni e del 55 per cento nell’ultimo decennio.
"I costi ingannevoli dell'assistenza sanitaria agiscono come una tenia affamata sull'economia americana. Il nostro gruppo non pretende di avere già delle risposte, ma neanche di accettare questa situazione come insostenibile”, ha affermato il presidente e amministratore delegato di Berkshire Hathaway, Warren Buffett. “Condividiamo la convinzione che mettere le nostre risorse collettive dietro i migliori talenti del paese possa, nel tempo, controllare l'aumento dei costi sanitari e al tempo stesso accresce la soddisfazione dei pazienti”.
Per Jeff Bezos, fondatore e CEO di Amazon, "il sistema sanitario è molto complesso, ma se riuscissimo a ridurre i costi dell’assistenza sanitaria per l'economia e a migliorare i risultati sui dipendenti e le loro famiglie ne sarebbe valsa la pena”. L’impresa è ancora nelle sue prime fasi di pianificazione, con la formazione iniziale della compagnia guidata congiuntamente da Todd Combs, un funzionario addetto agli investimenti di Berkshire Hathaway; Marvelle Sullivan Berchtold, Managing Director di JPMorgan Chase; e Beth Galetti, Senior Vice President di Amazon. Il team di gestione a lungo termine, l'ubicazione della sede centrale e i dettagli operativi chiave non sono ancora stati comunicati.
Le tre società intendono in realtà valutare come trarre maggiori benefici dal loro status di datori di lavoro "autoassicurati", in base al quale trattengono i contributi sui redditi dei loro dipendenti, accantonandoli in vista di potenziali perdite. Finora le grandi compagnie Usa autoassicurate, pur avendo più voce in capitolo nella progettazione dei piani sanitari, continuano a esternalizzare gran parte del processo decisionale affidandolo agli assicuratori privati e ai manager delle prestazioni farmaceutiche. "Amazon, JPMorgan e Berkshire sono frustrate per l'incapacità dei loro addetti di risparmiare sui costi dell'assistenza sanitaria", spiega al Financial Times Paul Fronstin dell'Employee Benefit Research Institution, un'organizzazione di ricerca indipendente, focalizzato sulla sanità. "Non ne possono più - aggiunge - e con l'annuncio di ieri è come se dicessero: 'dobbiamo fare qualcosa'".
Amazon nel settore è iniziata quasi 10 anni fa, nel 1999, e non è stata positiva. Jeff Bezos ha acquistato una grossa partecipazione in drugstore.com, con l'idea di vendere farmaci online come aveva fatto, in modo estremamente profittevole, coi libri. Ma gli è andata male: le catene farmaceutiche 'bricks-and-mortar', cioè la rete dei negozi farmaceutici fisici negli Stati Uniti, è un osso duro da rosicchiare e Bezos ci si è rotto i denti, tanto che nel 2011 ha ceduto drugstore.com a Walgreens Boots Alliance, la stessa che ieri ha visto le sue azioni crollare del 5%. Ma non è stata la sola, visto che tutto il settore ha tremato alla notizia che tre big come Amazon, la banca JP Morgan e il fondo Berkshire Hathaway della 'vecchia volpe' Warren Buffett hanno annunciato la loro discesa in campo nella sanità.