Una alpinista francese, Elisabeth Revol, è stata salvata su una delle montagne più pericolose al mondo, il Nanga Parbat, grazie anche al crowdfunding. La donna, riporta la Bbc, era dispersa sulla nona montagna più alta della Terra, con i suoi 8.126 metri, in Pakistan e su una piattaforma di raccolta fondi un'altra alpinista, Masha Gordon, aveva lanciato un appello per raccogliere i 50 mila dollari necessari per pagare la missione di soccorso. In due giorni sono stati raccolti oltre 112 mila euro. Sono invece state sospese le ricerche di uno scalatore polacco, Tomek Mackiewicz.
Una squadra di soccorso composta dal alpinisti polacchi, che stavano scalando il K2 e hanno rinunciato alla loro impresa, è stata trasportata sul posto da un elicottero dell'esercito pachistano. Il Nanga Parbat è il secondo ottomila (dopo l'Annapurna) per indice di mortalità, ovvero il rapporto tra numero delle vittime e numero degli scalatori giunti in vetta, con un valore che si aggira intorno al 28%, tanto da essere spesso soprannominato anche "the killer mountain" (la montagna assassina). L'alpinista pakistano Karim Shah, che è in contatto con la spedizione di salvataggio, ha detto che si è trattato di un'impresa senza precedenti per le difficoltà alpinistiche e meteorologiche. La Revol ha gravi sintomi di congelamento agli arti.
Anche se per Mackiewicz si sono perse le speranze, la Gordon ha chiesto di continuare a donare per la moglie dell'alpinista, Anna, e per i loro tre figli.