Una ricerca dimostra che la gran parte dei commenti online a favore dell’abolizione della neutralità rete erano in realtà dei fake, di cui un milione proveniente da finti account PornHub. Presentato da Leah Figueroa, ingegnere capo delle società di analisi del web Gravwell, lo studio ha preso in esame ventidue milioni di post pubblicati sul sito della Commissione federale per le comunicazioni degli Stati Uniti, responsabile verso la fine del 2018, di aver votato l’abolizione della net neutrality, principio secondo il quale nessun provider può decidere se rendere più lento o più veloce l’accesso a un servizio web o a un sito Internet, rimuovendo così una importante protezione per le piccole realtà della rete dal peso politico dei giganti del web. “La gran parte del totale dei commenti pubblicati è a favore dell’abolizione della neutralità della rete”, ha spiegato Figueroa. Ma quelli pubblicati sicuramente da esseri umani e non da software sono invece contrari alla demolizione del principio di equo trattamento dei dati.
L’analisi ha separato i commenti ritenuti autentici da quelli contenenti lo stesso messaggio replicato o pubblicati nello stesso preciso momento, indice dell’intervento di automazione da parte di un software. Molti dei commenti inseriti riportano l’indirizzo email in caratteri maiuscoli, altro segno che gli autori potrebbero essersi avvalsi di liste di account fraudolente. L’analisi condotta da Gravwell ha identificato più di un milione di falsi commenti per i quali sono state usate email pornhub.com, estensione degli account usati dai dipendenti del noto sito pornografico. L’azienda, che per ora non ha commentato, in passato ha preso posizione contro le minacce alla neutralità della rete, ed è quindi molto più probabile che si tratti solo di un imbroglio nel quale non sono coinvolti.
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La decisione di Donald Trump di demolire una delle più importanti eredità dell'amministrazione Obama, è stata vista dai più come l'esito di uno scontro politico tra i Repubblicani schieratisi con i grandi internet provider, usciti apparentemente vincitori, e i giganti della Silicon Valley, tra i quali è sempre prevalso l'orientamento liberale. A sostegno della propria iniziativa, i favorevoli all’abolizione della neutralità della rete hanno spesso fatto ricorso al fatto che tanti fossero d’accordo, sulla base proprio di questi messaggi che a quanto appreso sono falsi e creati apposta.