Vice è un impero. E' uno dei luoghi 'liberal' per antonomasia. E' il sogno di un'intera generazione di giovani giornalisti. Ma oggi sembra solo un covo di molestatori, in cui una delle vittime porta un cognome illustre (per l'Italia): Martina Veltroni.
La figlia d Walter Veltroni, ex sindaco di Roma, ex vicepremier ed ex segretario dei Ds è stata vittima di una 'rappresaglia' nella redazione newyorkese del programma, dopo che aveva interrotto una relazione con il direttore di Vice News, Jason Mojica, licenziato a novembre.
A rivelare la storia è il New York Times che dedica un lungo articolo all'ambiente "maschilista e misogino", come lo descrive una ventina di vittime di abusi e molestie. In almeno quattro casi la vicenda si è conclusa con un risarcimento economico e quello di Martina Veltroni è uno di questi. Secondo il quotidiano, la ragazza - ex dipendente di Vice - ha chiuso un accordo alcuni mesi fa, dopo aver denunciato l'atteggiamento vendicativo del suo supervisore, con il quale aveva avuto una relazione.
Il caso Veltroni
La transazione è arrivata dopo che gli avvocati di Martina Veltroni hanno inviato una lettera a Vice sottolineando che la sua relazione con Mojica aveva messo fine alla sua carriera nel network.
Per tutta risposta gli avvocati di Vice avevano respinto le accuse contro Mojica e sostenuto che la giovane donna stava cercando di "monetizzare con un risarcimento la sua relazione sessuale consensuale e desiderata con il suo ex supervisore".
Mojica, da parte sua, ha negato di essersi "mai vendicato" di Martina Veltroni e di non essere stato coinvolto nella negoziazione con l'avvocato della signora Veltroni o nel successivo accordo.
Che cosa è Vice
Può non piacere, ma ha cambiato il giornalismo in un modo che ha attratto un pubblico che dal giornalismo tradizionale sembrava destinato ad allontanarsi in modo irrimediabile: i Millenial. Il suo fondatote, Shane Smith, che il NYT definisce uno "straordinario e insolente venditore", a 48 anni ha trasformato Vice da una free-press di Montreal in una società globale con circa 3.000 dipendenti, una rete televisiva, una società di produzione cinematografica e un notiziario giornaliero su HBO.
L'atteggiamento di Smith, che ha regolarmente deriso i media tradizionali come noiosi e poco creativi, è stato nella realtà più conciliante che nei pubblici proclami. Negli ultimi anni ha iniziato a corteggiare conglomerati come la Walt Disney Company e la 21st Century Fox, desiderosi di trarre profitto dalla presa di Vice sul pubblico dei Millenial. L'ultimo round di investimenti ha dato all'azienda una valutazione di oltre 5,7 miliardi di dollari.
Dietro l'ascesa, tuttavia, c'è un aspetto più inquietante delle operazioni di Vice. Le persone coinvolte nei suoi primi giorni descrivevano un'atmosfera punk-rock, maschilista, in cui i tentativi di scioccare il pubblico spesso finivano per andare oltre le righe. Non solo: l'attività della redazione spesso sforava in una festa perenne dove l'unica cosa importante era sballarsi e fare sesso. In un'intervista del 2012 al Financial Times, Smith ricordava i suoi primi giorni a Vice: "Fare festa e sfasciarsi, pippare coca e scopare con le ragazze in bagno".
Un mare di guai
Un'atmosfera che ha contribuito a costruire la leggenda, ma ha anche affastellato casi su casi di molestie e abusi. Come quello, del 2013, in cui era coinvolta una autrice freelance. Durante un'intervista a un rapper, questi le chiedeva se volesse fare sesso. La secca risposta della donna - 'No' - era stata riportata nell'intervista, ma qualcuno nella redazione aveva pensato che non fosse abbastanza nello stile di Vice e l'aveva trasformata in un Sì.
La faccenda era finita in tribunale, ovviamente, ma secondo il New York Times era solo uno delle decine di episodi in cui le donne della redazione si erano trovate in difficoltà. Dai palpeggiamenti, alle profferte osé, fino a veri e propri ricatti sessuali, il quotidiano ha contato più di una ventina di casi in cui donne tra i 20 e i 30 anni erano vittime di uomini più grandi. Smith incluso.
Un problema di cui all'interno del network erano bene a conoscenza, tanto da creare una commissione per l'Inclusione e la diversità guidata da una femminista e da un'avvocatessa; da licenziare tre dipendenti accusati di molestie e da proibire le relazioni tra supervisori e sottoposti.
Il 'comma 22' di Vice
A riprova del bizzarro clima che si respira negli uffici del network, vi è il contenuto dell'accordo che viene fatto sottoscrivere ai dipendenti e che recita:
Sebbene sia possibile che parte del testo, delle immagini e delle informazioni a cui sarò esposto nel corso del mio rapporto di lavoro con VICE possa essere considerato da qualcuno come offensivo, indecente, violento o inquietante, non trovo tali testi, immagini o informazioni o l'ambiente di lavoro in VICE per essere offensivo, indecente, violento o inquietante.
Una formula che qualcuno ha interpretato in un altro modo: ti capiterà di essere molestata, ma è meglio che fai finta di niente.