Narcisismo e xenofobia: sarebbero queste le due motivazioni più profonde, poggiate solo poi su ragioni di tipo politico o economico, che avrebbero spinto i britannici a votare per la Brexit. Ecco le conclusioni cui è giunto uno studio della rivista scientifica 'Frontiers in Psychology', con sede a Losanna, che ha analizzato su base psicologica l'esito del referendum del 27 giugno 2016, quando il 52% dei votanti si espresse per l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea.
Per gli esperti del magazine, molti dei favorevoli alla Brexit hanno sposato la premessa che gli immigrati minacciano i valori nazionali e il proprio stile di vita, con un sentimento dal fondo xenofobo che ha finito per pervadere gli elettori al di là del loro sesso, dell'età e del livello di istruzione.
Gli esperti, coordinati da Agnieszka Golec de Zavala dell'Università di Londra, hanno identificato tre tipologie di persone che hanno reputato gli immigrati come una minaccia per il Regno Unito: 1) gli autoritari, 2) quelli che desiderano il mantenimento delle gerarchie sociali, 3) i narcisisti collettivi.
L'ombelico del mondo
I primi, gli autoritari, hanno paura che altri gruppi minino il loro tradizionale statu quo; i secondi, gli amanti delle gerarchie, vogliono preservare la loro prevalenza sociale sugli immigrati; i terzi, i narcisisti, pensano che il Regno Unito sia talmente importante da avere il diritto a un trattamento privilegiato e si lamentano che gli altri Paesi non glielo riconoscano nella stessa maniera.
"Nel caso della Brexit, di Trump, del sostegno a Vladimir Putin in Russia o agli ultranazionalisti in Polonia, le indagini dimostrano che il narcisismo collettivo tende sistematicamente a essere pregiudiziale, aggressivo e con una tendenza a interpretare comportamenti innocui come una provocazione al gruppo nazionale", ha affermato la Golec.
I ricercatori puntualizzano in ogni caso che, avendolo realizzato dopo il referendum sulla Brexit, lo studio potrebbe avere registrato una xenofobia cresciuta proprio a seguito del voto, come se questo ne avesse ulteriormente favorito la libera espressione.