Appassionata paladina della causa degli animali, l'anziana attrice francese Brigitte Bardot ha intentato una fiera battaglia contro Donald Trump. Motivo? La decisione di Washington di autorizzare nuovamente l'importazione dei trofei di elefanti cacciati nello Zimbabwe e nello Zambia.
"Nessun despota del mondo..."
BB ha indirizzato a Trump una durissima lettera, in cui lo definisce "inadatto a governare", e che ha diffuso anche sul suo account Twitter. "Nessun despota del mondo può assumersi la responsabilità di ammazzare delle specie tanto antiche e che fanno parte dell'eredità mondiale dell'umanità" ha scritto la Bardot all'indomani del controverso annuncio dell'USFWS (U.S. Fish & Wildlife Service), l'Agenzia federale americana che si occupa della caccia e della pesca.
L'USFWS ha effettivamente autorizzato l'emissione di permessi per l'importazione di trofei di elefanti cacciati per diporto a partire dal 21 gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2018, suscitando molte critiche da parte delle associazioni animaliste.
"L'animale unico e magico"
"L'elefante è un animale unico, magico, sacro, riverito e protetto. Comportandosi in maniera così indegna lei conferma le voci che dubitano delle sue capacità presidenziali" scrive la Bardot a Trump, denunciando "la sua ultima bizzarria omicida", di cui fanno le spese i pachidermi uccisi "per diletto con l'avallo del dittatore folle dello Zimbabwe", e che "conferma la decadente autorità mortifera cui sottomette l'intero regno animale e vegetale".
Secondo l'organizzazione Great Elephant Census, il numero di pachidermi è diminuito del 30% tra il 2007 e il 2014 in Africa, con un calo pari al 6% nello Zimbabwe.