Diverse compagnie aeree da domani 26 ottobre inizieranno ad effettuare - come fa da sempre l'israeliana El-Al- delle interviste di sicurezza ai passeggeri che si apprestano ad imbarcarsi per un volo diretto negli Usa. Tra le altre Lufthansa, Emirates, Air France, Cathay Pacific e Norwegian Air hanno confermato che le autorità Usa hanno chiesto controlli più stringenti al decollo per i voli non-stop per gli Stati Uniti.
Arrivare prima in aeroporto
"Ai controlli sugli strumenti elettronici già introdotti, i passeggeri diretti in American potranno ora essere sottoposti a brevi interviste al check-in, al controllo documenti o direttamente al gate di imbarco" ha riferito un portavoce della tedesca Lufthansa specificando che le nuove regole "entreranno in vigore da domani (26 ottobre, ndr)". Le compagnie coinvolte stanno inviando sms ai passeggeri consigliando loro di arrivare ancor prima del solito in aeroporto.
Cosa cambia per chi vola
Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, le nuove regole riguarderanno "325mila passeggeri su duemila linee commerciali", che toccheranno 280 scali e 105 paesi. La Casa Bianca aveva chiesto più rigidità nella sicurezza per alleviare i divieti fissati nel corso dell’anno. Le nuove regole, spiega il quotidiano finanziario, sono state "decise dalle singole compagnie". Lufthansa comunica che farà delle domande ai passeggeri già al check in di partenza. Inoltre è previsto di chiedere ai clienti di fascia Economy di presentarsi in aeroporto 90 minuti prima. Anche Cathay Pacific chiederà informazioni ai passeggeri prima di salire a bordo e consiglierà di arrivare almeno tre ore prima del decollo.
Quanti passeggeri sono coinvolti
Alla loro riunione annuale a Taipei, i membri dell'Associazione Asia Pacific Airlines (AAPA) hanno approvato una risoluzione che chiede che le misure di sicurezza siano basate sul rischio, focalizzate sul risultato e proporzionate alla probabile minaccia. "Le azioni unilaterali adottate dai singoli governi che reagiscono alle minacce emergenti possono causare inutili disfunzioni o provocare conseguenze di sicurezza non intenzionali", si legge in una nota. "Il rischio è che altri paesi fanno simili richieste", ha dichiarato il direttore generale dell'AAPA Andrew Herdman.
Una portavoce della Transport Security Administration (TSA) non ha voluto commentare le novità, ma ha dichiarato che "gli Stati Uniti continuano a lavorare con i partner per aumentare la sicurezza aerea globale".