È stato battuto all'asta a Gerusalemme per 1,56 milioni di dollari l'appunto di Albert Einstein sulla felicità, una cifra infinitamente più alta delle stime che attribuivano al documento un valore tra i 5.000 e gli 8.000 dollari. I documenti sono due e sono tornati alla luce dopo 95 anni, risalgono al 1922 e sono stati scritti dal celebre fisico durante un viaggio in Giappone. Secondo la ricostruzione, Einstein era stato raggiunto in hotel a Tokyo da un corriere che doveva lasciargli un messaggio.
Non si sa se il celebre fisico non avesse i soldi per la mancia o se fosse stato il corriere a rifiutarsi di accettarla, fatto sta che Einstein scrisse di getto in tedesco due annotazioni sulla felicità e gliele diede. "Forse, se siete fortunato, queste note acquisteranno un valore ben più grande di una classica mancia", gli disse, secondo quanto riferito dal venditore, un tedesco di Amburgo che vuole restare anonimo.
Il testo recitava: "Una vita tranquilla e modesta porta più gioia del perseguimento del successo legato a un'agitazione perenne", e "dove c'è volontà, c'è la strada" (questo secondo appunto è stato venduto a 240mila dollari). Nonostante non abbiano alcun valore scientifico, i documenti aiutano a fare luce sugli intimi pensieri di Einstein che all'epoca aveva già vinto il Premio Nobel per la Fisica e stava conoscendo una fama crescente. "Quello che stiamo facendo è dipingere il ritratto di Einstein - l'uomo, lo scienziato, i suoi effetti sul mondo - attraverso i suoi scritti", ha spiegato Roni Grosz, l'archivista della più grande collezione di Einstein, raccolta all'Università ebraica di Gerusalemme.