Ora esiste una opzione militare sulla Corea del Nord. Lo afferma il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, il generale H. R. McMaster, sottolineando che il problema della Corea del Nord non è un "problema fra gli Stati Uniti e la Corea del Nord ma fra il mondo e la Corea del Nord". Scrive il Corriere della Sera: "'Tutte le opzioni sono sul tavolo' per la Corea del Nord, aggiunge Sarah Huckabee Sanders, la portavoce della Casa Bianca, nel corso dell’incontro quotidiano con la stampa, al quale McMaster ha partecipato.
Cosa è successo la notte scorsa
La Corea del Nord ha lanciato un missile balistico che ha sorvolato il Giappone, a meno di un mese dall’ultimo sorvolo, del 29 agosto scorso. Il missile lanciato da Pyongyang è rimasto in volo per diciannove minuti e ha percorso una distanza di 3700 chilometri, raggiungendo un’altezza massima di 770 chilometri, prima di finire nelle acque del Pacifico settentrionale, a circa duemila chilometri a est dell’isola di Hokkaido. Il tragitto compiuto dal missile nord-coreano è il più lungo mai compiuto, e per gli esperti della Union of Concerned Scientists, con il test di oggi, “la Corea del Nord ha dimostrato di potere raggiungere Guam con questo missile”.
Tragitto più lungo di sempre per questo missile
La base militare Usa nel Pacifico era già stata presa di mira, il mese scorso, dalle attenzioni di Kim Jong-un, che l’aveva minacciata di un attacco alla metà di agosto. La minaccia era stata ribadita dopo l’ultimo test missilistico, attraverso l’agenzia di stampa del regime, la Korean Central News Agency, precisando che Pyongyang “continuerà ad osservare gli atteggiamenti degli Stati Uniti come già dichiarato e deciderà il suo futuro in base ad essi”. L'ultimo lancio nord-coreano sarà al centro della riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, convocata per stasera, ora di New York, ma l’ultima provocazione di Pyongyang ha già attirato la condanna internazionale.
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Le dichiarazioni più dure sono arrivate dal presidente sud-coreano, Moon Jae-in. “Il dialogo è impossibile in una situazione come questa”, ha detto il presidente sud-coreano, al termine del Consiglio di Sicurezza Nazionale convocato dopo il lancio di questa mattina. “Nel caso in cui la Corea del Nord intraprendesse provocazioni contro di noi o contro i nostri alleati”, ha sottolineato, “abbiamo il potere di distruggerla e di renderla incapace di riprendersi”. Dal portavoce dell’ufficio presidenziale, Park Hyun-soo, è poi arrivato l’avvertimento a prepararsi per nuovi tipi di minacce, tra cui ha citato attacchi elettromagnetici o condotti con armi biochimiche. Mentre il missile nord-coreano si trovava ancora in volo, le Forze Armate sud-coreane hanno lanciato due missili balistici a corto raggio, in risposta alla provocazione di Pyongyang, uno dei quali ha colpito un bersaglio a 250 chilometri nel Mare del Giappone, in una simulazione di attacco a obiettivi nemici.
Anche Pechino mostra una ferma riprovazione per i test
Il lancio di Pyongyang di oggi stato definito “inaccettabile” dal primo ministro giapponese, Shinzo Abe, che ha chiesto alla comunità internazionale di “mandare un messaggio chiaro alla Corea del Nord, che sta minacciando la pace globale con le sue azioni”. A chiedere “nuove misure” contro Pyongyang e l’intervento diretto di Cina e Russia è stato il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson. “Queste provocazioni approfondiscono soltanto l’isolamento economico e diplomatico della Corea del Nord”, ha dichiarato Tillerson, dopo il lancio di oggi. Mosca e Pechino devono mostrare la loro “intolleranza verso questi spericolati lanci di missili, intraprendendo un’azione diretta”, ha sottolineato Tillerson.
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All’appello del segretario di Stato Usa, Pechino ha risposto rinnovando la propria opposizione all’uso di missili balistici da parte della Corea del Nord, in violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite, e facendo appello a tutte le parti coinvolte nella crisi per una soluzione “pacifica e diplomatica” della tensione nella penisola coreana. La portavoce del Ministero degli Esteri, Hua Chunying, ha sottolineato che la Cina ha fatto “enormi sacrifici” per mettere in pratica le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e ha chiesto “azioni concrete” per alleviare la tensione nella penisola. Su posizione analoga è l'influente tabloid Global Times, che in un’editoriale pubblicato on line nel pomeriggio di oggi, sottolinea che “il mondo deve rimanere calmo” nonostante l’atteggiamento sprezzante della Corea del Nord. Anche il presidente russo, Vladimir Putin, è favorevole a una soluzione diplomatica della crisi. Durante una telefonata con il presidente francese, Emmanuel Macron, ha ribadito l’importanza della ripresa dei colloqui tra le parti direttamente coinvolte nella crisi della penisola coreana. Entrambi, sottolinea una nota del Cremlino, hanno poi condannato le “azioni provocatorie” di Pyongyang, in violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Federica Mogerini: "Valutiamo ulteriore misure restrittive nei confronti della Corea"
Condanna per il test missilistico di oggi è arrivata anche dall’Alto Rappresentante per le Politiche Estera e di Sicurezza dell’Unione Europea, Federica Mogherini, che ha definito il lancio missilistico di questa mattina una “oltraggiosa provocazione”. Mogherini ha poi sottolineato che “se le attuali misure restrittive dell’Unione Europea nei confronti della Corea del Nord sono già le più dure che adotta per qualsiasi Paese, stiamo lavorando per ulteriori misure autonome a completamento delle decisioni prese dalle Nazioni Unite”, ha sottolineato. “Accelereremo il lavoro ancora di più dopo questo ultimo lancio”.