I tabloid inglesi parlano della "ragazza che ha ingannato la morte tre volte". Quel che è certo è che - ammesso che i suoi racconti siano veri - il lungo viaggio in Europa della ventiseienne australiana Julia Monaco si sta rivelando più movimentato del previsto. La ragazza era a far shopping tra le 'ramblas' mentre un furgone guidato da un terrorista falciava la folla. Il 3 giugno, dice, era stata costretta a restare chiusa nella metro di Londra durante gli attacchi al Borough Market e, qualche giorno dopo, si sarebbe ritrovata nei pressi di Notre Dame mentre un uomo, che gridava di "farlo per la Siria", tentava di uccidere un poliziotto con un martello. Tecnicamente è quindi sbagliato sostenere che Julia sia "sopravvissuta a tre attentati", come titolano molti giornali. Di certo, come coincidenza, è un po' inquietante.
Evacuated from the mall out into back streets away from La Rambla. A tonne of police presence on the ground and above #barcelona pic.twitter.com/dPZt4GeKpa
— Julia Monaco (@juliaandmonaco) 17 agosto 2017
"All'improvviso ci siamo ritrovati chiusi nel negozio e tra la gente ha iniziato a diffondersi la confusione", ha raccontato la giovane, originiaria di Melbourne, alla radio australian 3AW, "un secondo dopo sapevamo che stavamo letteralmente correndo per le nostre vite nel retrobottega di un negozio dove ci è stato detto di restare a terra e lontano dalle finestre".
"Non abbiamo visto il camion", ha proseguito ai microfoni di N9, "abbiamo potuto solo vedere la folla e la polizia e alcune persone che avevano decisamente visto qualcosa di terribile accadere. Sono un po' sconvolta, non è come mi aspettavo la mia giornata sarebbe andata ma non voglio andare a casa, voglio restare qua e non voglio lasciarli vincere, chiunque essi siano".
E Julia non sarebbe l'unica "veterana del terrore" presente a Barcellona. Il Daily Mail parla di un certo Chris Powley, che si sarebbe trovato nell'area della Rambla durante l'attentato dopo essere sfuggito per miracolo all'attentato del concerto di Ariana Grande. Ma si tratta della stessa testata che, come altri tabloid, era cascata nella bufala di Mason Wells, giovane pastore mormone americano scampato all'attentato di Bruxelles che sosteneva di essere sopravvissuto anche agli attacchi di Parigi e Boston.