Un passato da cui riscattarsi, un presente in cui il riscatto è compiuto. A prezzo di una chiusura totale agli altri. Il destino del presidente del Venezuela Nicolas Maduro letto attraverso la sua scrittura. Lo ha fatto ai primi di agosto la grafologa Luciana Crucitti nella sua rubrica Scritti e descritti pubblicata da Il Tempo ogni settimana.
Il leader venezuelano mostra un’alternanza di “passato e futuro” con cui opera “un costante e ossessivo controllo”. Segni distintivi “menzogna, egoismo, vendetta, punizione, aggressività, prevaricazione, intransigenza, soliloquio e anaffettività”. Sul lato positivo l’amore per il bello, il lusso e l’abbondanza di un uomo che “esige qualità su tutto” e ancora senso del pulito, amore per l’ordine, senso del riscatto e capacità di crescita.
Crucitti, è consulente per l’autorità giudiziaria ed è esperta in grafoanalisi clinica, “definizione più accurata del mio lavoro, rispetto a grafologia”. Per i suoi ritratti di personaggi pubblici, la psicologa lavora su fotografie di documenti. “per me la scrittura è come un quadro, i tratti di ogni pittore sono diversi, come l’uso delle tecniche preferite”. Nella scrittura, inoltre, “gli assi portanti restano ben definiti e non cambiano con gli stati d’animo. Possono esserci modifiche marginali, ma non cambiamenti strutturali”.
Il Maduro di oggi, spiega Crucitti, “è un sé stesso gratificato, ma il suo passato ritorna”. Quello di umile autista di bus e poi sindacalista, attività con cui ha affinato la comunicazione verso gli altri. Maduro “perde la visione globale, ha una sorta di miopia verso gli altri che lo porta a vedere moltissimi dettagli ma senza una buona percezione del quadro generale”.
Un carattere duro, inflessibile: “Maduro non si spezza e non si piega”. Per questo sembrano destinati a cadere nel vuoto gli appelli esterni. Le parole del Papa “non possono che trovare le porte sprangate della mente e del cuore del presidente dittatore”.
Infine, la firma: “Mostra un tracciato oscuro e impenetrabile, fatto di stanze segrete e di presagi inquietanti. Il movimento di avvio mostra un allungo letterale molto esteso, che corre a picco, senza freni, nella sfera istintuale dell’archetipo Ombra, che lo zavorra e lo intrappola nel suo mondo di voraci predatori. Il movimento di fine gramma rappresenta una sfida con il mondo, senza resa, all’ultimo sangue”.