Un anno dopo il referendum che ha visto la vittoria del 'Leave', un'altra consultazione elettorale ha infranto molte facili certezze e dimostrato che qualche ripensamento, probabilmente, è in corso nella coscienza collettiva britannica. L'esito del voto dell'8 giugno scorso in Gran Bretagna rappresenta un boomerang per Theresa May, aumenta l'instabilità politica, rende più debole il governo in vista del negoziato per l'uscita dalla Ue e non agevola il cammino dell'economia. E' questo, in sintesi, il parere degli analisti sul risultato elettorale, secondo cui l'ipotesi 'Hard Brexit' è destinata a finire in soffitta.
Un compromesso più difficile - Morgan Stanley
"Prevediamo una maggiore instabilità politica - sostiene la Morgan Stanley - una ridotta rappresentanza politica dei conservatori alle Camere e una maggioranza parlamentare più esigua. Questo significa maggiori rischi per il voto di fiducia sulla Brexit e più difficoltà nella ricerca di un compromesso. Tuttavia l'indebolimento del governo renderà più difficile far passare una 'Hard Brexit'". Nel breve termine, suggeriscono gli analisti di Morgan Stanley, "l'incertezza politica e le divisioni sulla Brexit indeboliranno l'economia. Tuttavia, la prospettiva di un allentamento della politica di bilancio e la rinuncia a una 'hard Brexit' determineranno, a medio termine, un miglioramento dell'outlook per il Pil".
Sulle differenze tra Hard e Soft Brexit leggi qui l'articolo di Agi.it
Le minacce di Theresa May ora suonano vacue - Schroders
Azad Zangana, Senior European Economist di Schroders: "Il risultato elettorale è stato disastroso per i conservatori, che probabilmente resteranno al potere con un governo di minoranza, mentre il futuro politico di Theresa May è messo in discussione, il che implica un governo meno stabile.La posizione negoziale del Regno Unito esce seriamente danneggiata. In assenza di un mandato forte l'Europa può ignorare le richieste del Regno Unito. Anche la minaccia di Londra di ritirarsi dalle trattative ora sembra vacua e priva del supporto del popolo britannico".
I punti fermi del Parlamento sui negoziati #Brexit che iniziano domani pic.twitter.com/hH5dDLiuZS
— Parlamento europeo (@Europarl_IT) 18 giugno 2017
Alix Steward, un altro analista di Schroders: "Il rischio è che i prezzi salgano più delle attese, a causa probabilmente di una combinazione di maggiore spesa pubblica e sterlina più debole".
Per il premier un futuro incerto - Standard Life Investments
"Il Partito conservatore probabilmente sarà in grado di formare un governo sostenuto formalmente o informalmente dal Democratic unionist party (Dup), che ha sostenuto l'uscita dall'Unione europea" sostiene lo strategy team di Standard life investments "Ma non è ancora chiaro se sarà Theresa May a guidare questo nuovo governo. Tutto ciò aumenta l'incertezza sul percorso dei negoziati sulla Brexit. Non solo darà più voce alle diverse opinioni all'interno del partito conservatore, ma la posizione del Dup e degli altri maggiori partiti dovrà essere incorporata nel processo dei negoziati sull'exit. Sebbene il risultato aumenti l'incertezza sull'iter della Brexit, questa necessità di compromesso potrebbe spingere il governo verso un approccio più conciliatorio nei negoziati".
L'economia britannica rallenta - M&G Investments
Jim Leaviss, capo del Retail Fixed Interest di M&G Investments: "Questa incertezza sembra non essere utile ai negoziati del Regno Unito sulla Brexit, che dovrebbero iniziare il 19 giugno. I conservatori sono andati decisamente male nelle circoscrizioni che avevano votato per il 'Remain'. Forse questo risultato riflette in parte il rifiuto alla dichiarazione della May sul 'nessun accordo è meglio di un cattivo accordo e aumenta le possibilità di una Brexit più soft (e una possibile permanenza nel mercato unico) o di un altro referendum in materia, che potrebbe essere il prezzo del sostegno al nuovo governo da parte dei Liberal Democratici. L'impulso alla crescita dell'economia britannica si sta affievolendo man mano che l'anno va avanti. La crescita delle vendite retail, i prezzi degli immobili e i redditi aggiustati all'inflazione stanno indebolendo quello che rimane di un'economia molto deteriorata. Il risultato delle elezioni e la continua incertezza che comporta suggeriscono che questo trend continuerà".