Non si può certo chiamare slancio quello che ha accompagnato i primi 100 giorni di Melania Trump da 'First Lady'. Fatica a incarnare il nuovo ruolo e, all'interno del clan Trump - una famiglia-azienda molto affiatata e che, per il resto dei componenti, appare entusiasta della Casa Bianca - la terza moglie del presidente americano è una rimarchevole eccezione. Non si è neppure trasferita a Washington: dal giorno dell'inaugurazione della presidenza del marito, Melania continua a vivere nell'attico da 100 milioni di dollari alla Trump Tower, a Manhattan, insieme al figlio Barron. Lo accompagna a scuola, pranza con lui; e non c'è alcuna traccia che voglia trasferirsi quando, come dicono alla Casa Bianca, il ragazzino avrà finito l'anno scolastico. Ne pagano le spese i newyorkesi, che per la sicurezza della First Lady e del figlio sborsano tra i 127mila e i 146mila dollari al giorno.
La modella di origini slovene proprio questa settimana, mercoledì, ha compiuto 47 anni: 24 anni di meno del marito, gli stessi che separano (ma con inverso rapporto) il candidato all'Eliseo Emmanuel Macron, e la moglie, Brigitte Trogneux. Come regalo di compleanno, Melania non avrà gradito il lungo articolo che le ha dedicato il numero di maggio della edizione Usa della rivista Vanity Fair, che cita presunte fonti "vicine" alla coppia, in larga parte anonime. La giornalista Evgenia Peretz ha scritto di dissapori di coppia, grossolane mancanze di attenzione di Trump, plateali umiliazioni subite da Melania; e ha concluso che l'ingresso alla Casa Bianca ha coinciso con uno dei momenti più difficili tra i due. Il rotocalco maligna che i problemi sarebbero cominciati nel 2005, subito dopo il matrimonio, quando Melania rimase incinta: Donald le avrebbe concesso di avere il bambino solo se lei si impegnava a riavere, al termine della gravidanza, la figura stattaria di prima. "Gli promise che tutto sarebbe tornato al suo posto", ha raccontato una fonte.
Che la coppia abbia le sue difficoltà lo si sarebbe visto sin dal giorno del giuramento. Nessuno ha dimenticato il loro arrivo alla Casa Bianca di buon mattino per salutare gli Obama che si apprestavano a lasciare la residenza presidenziale.
La scena fu la seguente. Trump scende dal Suv nero e marcia spedito su per le scale a stringere la mano di Michelle e Barack, ed è totalmente incurante di Melania; lei, un po' smarrita, con l'enorme pacco-regalo di Tiffany per Michelle, celeste polvere come l'abito Ralph Lauren, rimane indietro e lo segue.
Poche ore più tardi, sulle scale di Capitol Hill, dinanzi agli occhi del mondo, una telecamera inquadra la coppia, sul palco: lei è dietro, lui si volta, le sussurra qualcosa e il sorriso radioso di lei, si spegne non appena lui torna a guardare verso il pubblico.
Quella stessa sera, sulle note di 'My Way', al ballo inaugurale, lei tra le braccia di Donald balla rigida e senza lasciarsi andare. Il giorno dopo, alla Marcia delle donne, tra le migliaia che sfilano per protesta contro la nuova amministrazione, nelle strade di Washington, molte issano il cartello "Free Melania"; e su Twitter, gli hashtag #SaveMelania e #SadMelania sono tra i 'trend topic'. "Sogno che Michelle Obama la convinca a lasciarlo: diventerebbe un'icona femminista. Potrebbe dire, 'è pazzo, non so cosa stia facendo' ”, ha raccontato un'altra fonte al mensile.
La Casa Bianca si è affrettata a smentire che i due dormano ormai in camere separate anche quando stanno sotto lo stesso tetto: lo ha scritto Us Weekly, a marzo, dopo che a febbraio aveva sostenuto che la First Lady 'riluttante' è triste e conduce una vita che non avrebbe voluto. La portavoce, Stephanie Grisham, ha liquidato le voci come "fittizie"; e ha smentito anche che Melania abbia un rapporto "gelido" con Ivanka, ormai First Lady 'de facto'. Stephanie Grisham ha invece confermato che Melania si sposterà a Washington non appena Barron, 11 anni, avrà terminato l'anno scolastico, e ha aggiunto che la First Couple sta valutando varie scuole prima di decidere in quale iscrivere il ragazzino. Eppure non c'è alcun segnale del fatto che i Trump abbiano presentato un'application in qualcuna delle scuole che ci si attenderebbe possano accogliere il figlio del presidente.
Nel frattempo, nonostante continui a registrare tassi di popolarità che il marito si sogna (è sopra di 16 punti, secondo una delle ultime rilevazioni), Melania ha fatto ben poco per l'amministrazione Trump. Qualche puntata a Washington: ha organizzato la Cena dei Governatori a Pennsylvania Avenue, ha accompagnato Rania di Giordania a visitare una scuola pubblica femminile. Diversi week-end a Palm Beach, in Florida: in uno ha accolto, insieme al marito, nella residenza di Mar-a-Lago, il presidente cinese Xi Jinping, e la moglie.
La sua evidente mancanza di interesse per il ruolo di First Lady è dimostrato anche dal disinteresse a portare avanti un qualche tipo di progetto. La pagina web della Casa Bianca che le è riservata sostiene che è dedita alle cause in linea con la sua missione femminista, e il desiderio di aiutare donne e bambini; ma finora non si è visto nulla. Dopo la debacle alla Convention repubblicana (quando aveva letto un discorso copiato in buona parte da uno di Michelle Obama), aveva promesso che si sarebbe dedicata a contrastare il cyber-bullismo. "Ma finora non ha fatto nulla se non tutelare se stessa", è il giudizio di uno stratega politico vicino al Gop, Cheri Jacobus. In effetti, ha ottenuto scuse e pagamento danni dal tabloid britannico Daily Mail per la bufala in cui si affermava che aveva fatto la escort quando, negli anni '90, faceva la modella a New York. Ma per una che, come scrive velenoso Vanity Fair, ha sposato "il peggior bullo del pianeta" forse è un po' poco.