Il mondo la conosce con un volto che non è il suo, ma quello di Kim Basinger: l'attrice che la interpretò nel film tratto dal bestseller 'Sognavo l'Africa' e diretto da Hugues Hudison. E in pochi sano che dietro l'esotica identità di Kuki Gallmann si cela l'italianissima Maria Boccazzi, figlia dello scrittore, medico, esploratore e archeologo trevigiano Cino Boccazzi.
L'agguato nella savana
Chi è Kuki Gallmann
Kuki Gallmann è la scrittrice che, in anni più recenti rispetto alla grande Karen Blixen, ha raccontato il Kenya con altrettanta passione nei libri “Sognavo l’Africa”, "Notti africane” e “Il colore del vento”. Trasferitasi in Kenya nei primi anni '70 con il figlio Emanuele Pirri al seguito del secondo marito Paolo Gallmann, uno svizzero esperto di agraria, acquistò una tenuta nella regione di Laikipia, che si estende dal monte Kenya all’orlo della grande Rift Valley.
Gli stessi luoghi amati da Lord Delamere, aristocratico esploratore inglese dei primi anni del 1900. La tenuta di Ol Ari Nyiro, un ranch enorme di 400 chilometri quadrati, si estende su colline, gole e pianure, famoso per l’abbondanza e la varietà di animali selvatici, soprattutto rinoceronti, elefanti e bufali; vi sono comprese savane, boscaglia, foresta, pareti rocciose.
La vita di Kuki Gallmann
- 1943 - Nasce a Treviso
- 1966 - Nasce il primo figlio, Emanuele Pirri
- 1972 - Si trasferiscei n Africa con il secondo marito, Paolo Gallmann
- 1980 - Paolo muore in un incidente d'auto in Kenya
- 1980 - Nasce la figlia Sveva
- 1983 - Emanuele muore morso da un serpente dal quale sta estraendo il veleno per fare un antidoto
- 1984 - Crea la Gallmann Foundation
Il sogno felice dei primi anni africani, alla scoperta di un nuovo mondo, degli animali e delle loro abitudini, degli indigeni e della loro lingua, si infrange nel 1980: mentre la Gallmann è incinta di Sveva, la seconda figlia, il marito muore in un incidente d’auto sulla strada di Mombasa. Qualche tempo dopo – nel 1983 – un altro lutto sconvolge la sua vita: muore il primo figlio Emanuele, morso da un serpente. I due lutti sono raccontati nel libro “Sognavo l’Africa”.
Dopo un primo periodo di estrema sofferenza, la Gallmann decide di non lasciare l'Africa e in memoria di Emanuele e Paolo dà vita alla Gallmann Memorial Foundation con lo scopo di proteggere l’ambiente e rispettare e conservare le tradizioni locali. Il suo ranch diventa un’oasi di riserva per la sopravvivenza di animali insidiati come il rinoceronte nero e gli elefanti, in una possibile convivenza con animali domestici, piantagioni ed esseri umani.
L'intervista a 60 Minutes
Nella sua tenuta convergono scienziati e botanici, etnologi e zoologi, veterinari ed erboristi, tutti animati da spirito conservazionista. Gli indigeni ritrovano le abilità creative tradizionali nel Centro d’arte e artigianato, lavorando pelli, cotone, lana, semi colorati, zucche, legno, cortecce e radici. Una scuola tramanda la medicina delle erbe, secondo l’uso tradizionale.
Cosa è successo domenica mattina
Gli aggressori hanno teso un agguato all'auto della Gallmann: l'autista e la figlia Sveva, che la accompagnavano, sono rimasti illesi. La polizia, intervenuta subito, ha avuto uno scontro a fuoco con gli assalitori, alcuni dei quali sarebbero stati feriti
Chi ha sparato a Kuki e perché
La polizia, riporta la stampa locale, ipotizza un attacco da parte di pastori nomadi appartenenti all'etnia Pokot, le cui greggi sono duramente colpite dalla siccità. Il governo di Nairobi ha inviato reparti militari nell'area della valle del Rift e gli incidenti con i pastori nomadi sono all'ordine del giorno, con almeno 30 morti dal dicembre scorso. I pastori invadono ranch e proprietà private per far pascolare il loro bestiame e un proprietario terriero britannico è stato ucciso il 6 marzo scorso. La riserva di Kuki Gallmann era già stata assaltata alla fine di marzo.