Non vedete l'ora di volare a Bangokok per visitare i suoi meravigliosi templi e gustare enormi porzioni di quello street food che l'ha resa famosa nel mondo? Dimenticate il cibo di strada: il consiglio metropolitano di Bangkok ha deciso di vietare le bancarelle di cibo in quasi tutta la capitale. E pensare che appena una decina di giorni fa, la capitale della Thailandia si era guadagnata il plauso della CNN che l'ha piazzata al primo posto tra le 23 città con il miglior street food al mondo.
“Tutti i tipi di di bancarelle, comprese quelle che vendono vestiti, beni contraffatti e cibo saranno rimossi dalle strade principali della città” ha detto Wanlop Suwandee, capo consigliere del governatore della capitale della Thailandia. Il motivo è legato a "ragioni di ordine ed igiene”, ha aggiunto. Le aree di Piazza Siam e del ponte Phra Phuttayotfa sono state già sgomberate, e ora toccherà alle famose aree di Yaowarat e Khao San Road, ha spiegato al quotidiano thailandese in lingua inglese The Nation. In tutto saranno una cinquantina i distretti di Bangkok interessati dalla misura.
"Un danno per il turismo"
La decisione non è andata giù agli abitanti della città. Il cibo di strada è molto economico per tutti: con soli 10 baht (30 centesimi di euro) si mette sotto i denti uno spiedino di maiale, mentre con 35 bath si può cenare con una scodella di noodles di pollo. E non è solo una questione economica: le bancarelle stradali rappresentano una sorta di livellatore sociale in una città dagli alti livelli di diseguaglianza. All'ora di punta, si incontrano uomini d’impresa, tassisti, turisti e cittadini, tutti in fila per le specialità dello street food .
Chiwan Suwannapak, che lavora per una agenzia turistica di Bangkok, dice: “Se elimini i venditori cancelli la nostra cultura”. Sanga Ruangwattanaku, presidente di una associazione imprenditoriale di Khao San Road - una delle zone più turistiche della capitale -, è preoccupato per le conseguenze economiche della decisione: “Rappresenterà un danno per gli affari e l’attrattività della zona”, spiega.
Ordine, controllo e moralità: la svolta militare della Thailandia
La decisione è in linea con la visione della giunta militare che ha preso il controllo del Paese con il colpo di Stato del 2014, i cui obiettivi sono quelli di assicurare l'ordine, l'igiene, il controllo e la moralità. In questo rientra anche la lotta alla prostituzione che si sta combattendo a Pattaya, città costiera sul Golfo della Thailandia, rinomata proprio per essere “la capitale mondiale del sesso”. Ma finora gli sforzi non sembrano aver portato a grandi risultati.Per approfondire:
NPR: "Bangkok: città di ostentazione, città di disperazione"
Daily Mail: "La città del peccato thailandese si sta davvero ripulendo? Ufficiale thailandese dichiara che la capitale del turismo sessuale 'non permette la prostituzione' mentre una lavoratrice del sesso si vende a soli 60$ dollari a poche miglia di distanza"