Il quotidiano della gauche 'Liberation' gli dedica l'apertura del giornale, con una foto a tutta pagina tratta dal trionfale comizio di Marsiglia. I sondaggi da settimane lo danno in crescita costante, tanto da collocarlo al terzo posto nelle intenzioni di voto dei francesi, subito dietro ai due favoriti, Emmanuel Macron e Marine Le Pen. Jean Luc Melenchon, 65 anni, candidato della sinistra radicale, è l'uomo del momento in Francia, a dieci giorni dal primo turno delle elezioni presidenziali del 23 aprile. E proprio l'eventualità di un ballottaggio tra il candidato di 'France Insoumise' e la leader del Front National viene guardato con terrore da gran parte dell'establishment che vede in una ipotesi del genere una sorta di 'scacco al sistema'.
Candidato all'Eliseo per la seconda volta, ex membro del partito socialista da cui si allontana denunciandone la 'deriva liberale', già ministro con delega all'insegnamento professionale nel governo di Lionel Jospin tra il 2000 e il 2002, poi eurodeputato, Melenchon sembra essere diventato il nuovo spauracchio della Francia moderata, quasi soppiantando il rischio 'dell'onda nera' rappresentata da Marine Le Pen.
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Cosa dicono di lui
La Confindustria francese e la destra moderata definiscono il suo programma un 'delirante progetto chavista', la stampa filo-gollista lo chiama 'Maximilien Ilic Melenchon', un mix di Robespierre e Lenin, la sinistra riformista lo considera un 'demagogo', Francois Hollande in una intervista a Le Monde anticipata ieri lo definisce un "tribuno", parla di "pericolo populista" e mette di fatto sullo stesso piano Melenchon e la Le Pen. Macron, che più di tutti ne teme l'ascesa, prova a disinnescarlo ironizzando sulla sua 'carica rivoluzionaria' e ricordando che "il rivoluzionario comunista Melenchon era già senatore della Repubblica quando io ancora andavo a scuola". Da giorni inoltre, riferiscono le cronache della stampa francese, gli stessi mercati finanziari mostrano segni di nervosismo rispetto alla possibilità che il leader di 'France Insoumisa' possa arrivare al ballottaggio o addirittura conquistare l'Eliseo.
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L'uomo che spaventa i mercati finanziari
Lo spread dei titoli di stato francesi rispetto a quelli tedeschi si allarga, la Borsa di Parigi è incerta, gli investitori fanno trapelare la loro preoccupazione. Una nota di Abn Amro agli investitori di lunedì scorso, lancia l'allarme: "Il rischio politico in Francia è tornato", si legge nel report in riferimento alla possibilità che a giocarsi l'Eliseo al ballottaggio possano essere Melenchon e la Le Pen. "Ancora una volta - si difende lui con l'eloquio colorito che lo contraddistingue - si annuncia con la mia possibile vittoria l'arrivo dell'inverno nucleare, della pioggia di rane, dei carrarmati dell'esercito rosso e dello sbarco dei venezuelani".
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Le sue ricette politiche
Le ricette proposte dal candidato della sinistra radicale sono molto lontane dalla visione che tradizionalmente rassicura i mercati:
- Melenchon è tutt'altro che europeista, al contrario, chiede che la Francia rinegozi con Bruxelles i termini di permanenza nell'Unione e non esclude una eventuale uscita di Parigi dalla Ue;_
- Propone che l'età pensionabile venga abbassata a 60 anni, e che l'orario di lavoro sia ridotto;
- Promette una patrimoniale molto forte sui grandi redditi e l'abbandono da parte della Francia del nucleare come fonte di energia primaria.
- Sul fronte della gestione dei migranti, Melenchon mette sul tavolo una ricetta aperturista, che prevede una maggiore attenzione alle domande d'asilo e il diritto di voto per i migranti alle elezioni locali.
Tutte ricette sgradite all'establishment liberale. E' ancora presto per ipotizzare che la lotta per il ballottaggio si sia riaperta, secondo i sondaggi degli ultimi giorni infatti Macron e Le Pen continuano a essere considerati i due 'cavalli' vincenti al primo turno, mentre al ballottaggio secondo gli istituti demoscopici, il candidato centrista prevarrebbe in maniera netta. Ma se Melenchon dovesse arrivare terzo sarebbe un risultato storico: per la prima volta, infatti, il candidato di estrema sinistra finirebbe davanti a quello del PS (Partito Socialista). E considerato che il 36% degli elettori francesi non ha ancora deciso se andrà a votare e per chi, l'ventualità che l'exploit di Melenchon possa non essere un fuoco di paglia è molto concreta.