Sono riusciti a uccidere Bin Laden nel 2011, ma ora rischiano di soccombere vittime di un nemico interno: la droga. L'abuso di sostanze stupefacenti sarebbe in costante "crescita" tra i Navy Seal, il più prestigioso tra i gruppi delle forze speciali USA, famoso per le missioni rischiose, mitizzati dagli americani affascinati dal coraggio e dalla segretezza delle loro azioni.
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Corruzione e droga
Tre militari, due in pensione, uno ancora in attività, hanno però deciso di rompere il silenzio e descrivere, sotto anonimato, a un giornalista della CBS, il male che sta indebolendo i Navy Seal. Una lunga intervista in cui, oltre alla rivelazione sconcertante sulla droga, emergono episodi di corruzione nella leadership e la tentazione di inseguire la fama.
"Non sono più orgoglioso di essere un Navy Seal"
"Sono seduto su questa sedia perché non sono più orgoglioso di far parte della comunità per via della direzione che ha preso", ha detto uno di loro. "Persone che conosciamo, o di cui abbiamo sentito parlare, sono risultati positivi alla cocaina, anfetamine, eroina, marijuana, ecstasy". Un problema che cresce costantemente. Tanto che rispondendo a David Martin, il giornalista della rete che firma l'inchiesta, i tre hanno spiegato che l'abuso di droga è in aumento.
Un problema di fiducia
Un pericolo non solo per i singoli, ma anche per la sicurezza dei compagni e dell'intera nazione. I membri di questo gruppo speciale "fanno parte di una elite - ha denunciato ancora uno degli intervistati - sono in possesso di informazioni sensibili, hanno delle responsabilità". Durante missioni ad alto rischio l'ultima cosa che un militare dovrebbe pensare è "posso fidarmi di questo compagno? Mi coprirà le spalle al 100%?".
La moda che uccide la carriera
E allora perché i Seal assumono droga? Si potrebbe ipotizzare che aiuti a contrastare lo stress delle operazioni ad alto rischio, ma non è così. “Sottovalutano i rischi. Pensano vada bene e che sia una cosa di moda”, spiega uno dei Seal che considera l’uso di stupefacenti oltre che un ostacolo alla lucidità, un killer per la carriera