Roma - Sarà il ministro della Difesa, Joao Lourenco, il successore di Josè Eduardo dos Santos, il 74enne presidente dell'Angola, che non si ripresenterà alle elezioni del prossimo anno. Lourenco verrà indicato - le prime indiscrezioni sono state riferite dalla Radio nazionale di Luanda - come capolista del Movimento popolare di liberazione dell'Angola (Mpla), il partito che ha guidato il paese dell'Africa australe all'indipendenza dal Portogallo nel 1975, e quindi in caso di successo elettorale diverrà automaticamente - secondo la Costituzione angolana - il nuovo presidente della Repubblica e capo del governo.
L'annuncio ufficiale della successione, presentata da dos Santos nei giorni scorsi dal Comitato centrale del Mpla, verrà dato sabato nel giorno in cui si celebra il 60esimo anniversario della nascita del partito fondato da Agostinho Neto, poeta, padre dell'indipendenza angolana e con Nelson Mandela e Leopold Senghor protagonista della fine del colonialismo in Africa. Dos Santos, delfino di Neto, ha assunto la guida del partito e del paese nel 1979 e con i suoi 37 anni al potere è uno dei più longevi capi di Stato africani della storia. è stato eletto con altissime percentuali di voti nel 1992 e ancora nel 2008, al termine del processo di pacificazione dopo la guerra civile durata 27 anni conclusasi nel 2002, e poi ancora alle ultime elezioni del 2012, seguite al varo della nuova Costituzione dell'Angola nel 2010.
Lourenco, 62 anni, originario della città costiera di Lobito nella provincia centrale di Benguela, sposato, padre di sei figli, si è formato dal punto di vista militare nell'ex Urss ed è stato commissario politico dell'Fpla (l'esercito rivoluzionario del Mpla) e poi responsabile informazione e segretario del partito, capogruppo parlamentare tra il 1998 e il 2003, quindi primo vicepresidente dell'Assemblea nazionale e, dall'aprile 2014, ministro della Difesa. Dopo gli anni del boom petrolifero, l'Angola sta attraversando una fase di crisi economica seguita al calo del prezzo degli idrocarburi. Paese dalle molte e importanti ricchezze naturali, l'Angola ha sofferto le pesanti conseguenze della guerra d'indipendenza e successivamente della guerra civile, che ha visto confrontarsi il Mpla - con l'appoggio di Cuba e Urss - con altri gruppi indipendentisti sostenuti dall'allora Sud Africa bianco dell'aparteheid e, in chiave anti-comunista, dagli Usa.
Al termine della guerra civile, abbandonata l'ideologia marxista-leninista e la scelta del monopartitismo, il Mpla è entrato a far parte dell'Internazionale socialista e ha aperto al pluralismo politico. Il presidente dos Santos, familiarmente chiamato con l'appellativo di 'Zedu' dagli angolani, ha rimesso il paese sul cammino della pace, un cammino non semplice come esemplificato dalla terribile eredità delle mine disseminate in tutto il paese, che hanno praticamente azzerato l'agricoltura e reso difficili per anni i trasporti stradali e ferroviari. Senza dimenticare la pesante eredità sociale degli sfollati, molti dei quali vivono ancora nei "musseque" le bidonville attorno alla capitale Luanda, che raccoglie circa 7 milioni di abitanti sui poco più di 25 milioni complessivi del paese. "Il nostro obiettivo - ha detto dos Santos nel suo intervento all'ultimo Cc del Mpla - è vincere le elezioni del 2017 e potremo farlo con la coesione e l'unità di tutti. Dobbiamo lavorare con il popolo e per il popolo".
Una particolare spinta verrà data alla diversificazione dell'economia per far uscire il paese dalla crisi delle entrate petrolifere: agricoltura, piccole e medie imprese, modernizzazione infrastrutturale sono le sfide per l'Angola dei prossimi anni. "Il miglior coordinamento della politica macroeconomica che abbiamo avviato", ha sottolineato dos Santos, con le misure monetarie della Banca centrale, i provvedimenti fiscali e il sostegno alle attività produttive "hanno già dato i primi importanti risultati", a ottobre il tasso di inflazione è sceso all'1,6% rispetto al top raggiunto a luglio del 4% e i prezzi dei prodotti del paniere base sono scesi di oltre il 50%. "è ripresa l'attività di imprese che erano quasi alla paralisi - ha continuato il presidente - sono ripresi gli investimenti pubblici in vari settori e anche l'occupazione. Tuttavia abbiamo ancora delle importanti prove di fronte per il futuro", per il miglioramento delle condizioni di vita degli angolani - nel paese accanto all'emergere di una nuova classe media restano ancora significative sacche di povertà - e la stabilità economica e politica. Alle ultime elezioni del 2012 il Mpla ottenne il 71,84% dei voti e in base alle regole costituzionali dos Santos, in quanto capolista del partito di maggioranza, venne confermato alla presidenza. Ora, ad agosto 2017, sarà Lourenco a correre come capolista del Mpla, mentre il numero due e futuro vicepresidente in caso di successo alle urne, sarà il ministro dell'Amministrazione del territorio, Bornito de Sousa, considerato come l'uomo politico più moderno del paese.