Roma - L'immigrazione è una componente fondamentale dell'economia mondiale: lo conferma l'analisi dei dati della Banca Mondiale che analizza le rimesse dei 244 milioni di immigrati nel mondo. Ne emerge che, regolari o no, gli immigrati muovono un volume di denaro stratosferico: 582 miliardi di dollari. Non solo manovalanza (più o meno specializzata) e non solo dai Paesi poveri verso quelli ricchi: il dato comprende anche i movimenti di cervelli e professionalità europei da una nazione all'altra dell'Unione. Un esempio è il volume delle rimesse degli italiani che si sono stabiliti in Germania e che vale più di 1,2 miliardi di euro.
Ma dove vanno a finire tutti questi soldi e quali sono i Paesi beneficiari del flusso?
L'India regina delle rimesse
Come si ricava dai dati della Banca Mondiale, nel 2015 è l'India la regina delle rimesse con 68 miliardi e 910 milioni di dollari, che tuttavia rappresentano solo lo 0,1% del Prodotto interno lordo. Segue la Cina (63 miliardi e 938 milioni), le Filippine (28 miliardi e 483 milioni), il Messico (26 miliardi e 171 milioni) e la Francia (23 miliardi e 347 milioni). In questa classifica, l'Italia occupa il 15esimo posto, con 9 miliardi e 517 milioni di dollari.
Dagli Usa un mare di dolalri verso il Messico
Analizzando i movimenti di denaro da Paese a Paese, emerge lo sterminato flusso di dollari che dagli Usa viaggia verso il Messico. Come sottolinea Simon Torkington in un intervento sul World Economic Forum, gli Stati Uniti ospitano il 19% del totale mondiale dei immigrati. Dalle loro frontiere fuoriesce la maggior quantità di rimesse: ben 133 miliardi e 552 milioni di dollari. Questi soldi affluiscono soprattutto in Messico, che incassa ben 24 miliardi e 323 milioni di dollari. Segue la Cina con 16 miliardi e 254 milioni mentre al terzo posto troviamo l'India con 10 miliardi e 956 milioni. La classifica (consultabile in una mappa interattiva del Pew research center) prosegue con Filippine (9 miliardi e 679 milioni), Vietnam (7 miliardi e 448), Guatemala (5 miliardi e 981 milioni), Nigeria (5 miliardi e 667 milioni) ed El Salvador (3 miliardi e 985 milioni). La Germania è al 12esimo posto (2 miliardi e 515 milioni) mentre l'Italia occupa il 18esimo (1 miliardo e 359).
Dalla Germania soldi per Polonia, Francia e Italia
La Germania è il secondo Paese con il più alto numero di immigrati. L'anno scorso le somme inviate oltre frontiera hanno raggiunto i 22 miliardi e 861 milioni. I destinatari sono stati soprattutto Paesi europei, in primo luogo Polonia (2 miliardi e 100 milioni), Francia (1 miliardo e 900 milioni) e Italia (1 miliardo e 300 milioni).
L'Arabia Saudita foraggia Libano e Siria
L'Arabia Saudita ospita immigrati molto eterogenei: dai dipendenti delle compagnie energetiche occidentali ai salariati provenienti dai Paesi limitrofi o in via di sviluppo. Questi ultimi hanno inviato l'anno scorso 45 miliardi e 739 milioni di dollari in rimesse. In questo caso, i soldi sono affluiti soprattutto in Libano (1 miliardo e 400 milioni), Myanmar (954 milioni) e Siria (474).
Le rimesse dei immigrati rappresentano uno dei flussi finanziari più importanti per le economie in via di sviluppo, come Senegal o Kenya, dove i soldi vengono spesi non solo in generi di prima necessità ma anche in edilizia o, addirittura, per fare impresa. In Nepal, le rimesse rappresentano quasi un terzo del Prodotto interno lordo mentre in Egitto il totale dei soldi affluiti dall'estero nel 2015 vale quattro volte tanto i ricavi del Canale di Suez.
Dall'Italia oltre 15 miliardi di dollari, ma è la Francia a beneficiarne
Secondo i dati del Pew Reserach Center, le rimesse uscite dall'Italia nel 2015 ammontano a 15 miliardi e 359 milioni di dollari. La Francia è la prima beneficiaria con 1 miliardo e 697 milioni (a sua volta invia in Italia un miliardo e 232 milioni di rimesse), seguita da Cina (1 miliardo e 168 milioni), Nigeria (945 milioni) e Romania (937 milioni).
Rimesse mondiali in calo del 2%
Secondo gli economisti della Banca Mondiale, le rimesse dei migranti hanno subito nel 2015 una lieve flessione del 2% rispetto al 2014. Il trend è comunque in crescita e, rispetto a dieci anni fa, il denaro inviato a casa è praticamente raddoppiato. Nb. Rintracciare i flussi di denaro inviati dai migranti è molto difficile. A questo scopo, la Banca Mondiale ha elaborato un modello statistico per stimare le quantità di denaro che, tuttavia, rimangono soggette a margini di errore.
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@stillicris