Sanaa - Un ospedale è stato nuovamente colpito in Yemen dalla coalizione sunnita guidata dall'Arabia Saudita. Stavolta ad essere colpita una struttura di Medici Senza Frontiere in cui si contano almeno 11 morti e 19 feriti. L'ospedale si trova a Abs nella provincia nord-orientale di Hajja, a 130 km dalla capitale Sanaa.
Le vittime sono tutti pazienti locali tranne un ingegnere che lavorava per Msf. Il raid è avvenuto alle 15,45 locali (le 14,45 in Italia). Sabato scorso sempre in Yemen una scuola era stata colpita da aerei sauditi causando la morte di 10 bambini. Lo scorso 10 gennaio, invece, un altro ospedale di Msf era centrato da colpi di cannone nella provincia di Saada causando 4 morti.
Intanto la coalizione araba a guida saudita che combatte i ribelli sciiti Huthi nello Yemen ha annunciato l'apertura di una inchiesta "indipendente" sul raid aereo.
Medici Senza Frontiere (MSF) hanno fatto sapere che le coordinate dell'ospedale bombardato erano state condivise piu' volte con tutte le parti in conflitto tra cui la coalizione a guida saudita, e la sua localizzazione era ben nota. Al momento del bombardamento, precisa l'Ong, c'erano 23 pazienti in chirurgia, 25 nel reparto di maternita' - tra cui 13 neonati - e 12 in pediatria. L'ospedale aveva ricoverato in giornata diversi feriti di guerra. Il numero di pazienti che si trovavano nel pronto soccorso potrebbe variare dopo ulteriori verifiche in corso.
"E' il quarto attacco contro una struttura MSF in Yemen in meno di 12 mesi. Ancora una volta - sottolinea il comunicato - abbiamo visto le tragiche conseguenze del bombardamento di un ospedale. Ancora una volta un ospedale in funzione, pieno di pazienti e di staff MSF nazionale e internazionale, e' stato bombardato in una guerra che non mostra alcun rispetto per le strutture mediche e i pazienti.
"Nonostante la recente risoluzione delle Nazioni Unite che chiede di porre fine agli attacchi contro le strutture mediche e nonostante le dichiarazioni di alto livello perche' sia rispettato il Diritto Internazionale Umanitario, non sembra venga fatto nulla perche' le parti coinvolte nel conflitto in Yemen rispettino il personale medico e i pazienti. Senza azioni, questi gesti pubblici restano privi di significato per le vittime di oggi. Sia che si tratti di intenzionalita' che di negligenza, tutto questo e' inaccettabile", ha detto Teresa Sancristoval, responsabile dell'unita' di emergenza in Yemen.
MSF chiede a tutte le parti del conflitto, e soprattutto alla coalizione a guida saudita responsabile del bombardamento, di garantire che attacchi simili non accadano piu'.
Da luglio 2015 l'ospedale di Abs, principale centro sanitario in funzione nell'area occidentale del governatorato di Hajjah, ha curato 4.611 pazienti. Aveva un pronto soccorso con 14 posti letto, un reparto di maternita' e uno di chirurgia. Nelle ultime settimane l'ospedale aveva visto un aumento di pazienti feriti, soprattutto vittime dei recenti combattimenti e della campagna di attacchi aerei nell'area. In Yemen MSF lavora in 11 ospedali e centri sanitari e fornisce supporto ad altri 18 ospedali o centri sanitari in otto governatorati (Aden, Al-Dhale', Taiz, Saada, Amran, Hajjah, Ibb e Sana'a). Nel paese lavorano piu' di 2.000 operatori di MSF, tra cui 90 internazionali. (AGI)