Johannesburg - Se Reeva fosse viva, non mi vorrebbe dietro le sbarre: in attesa della sentenza definitiva per l'omicidio della ex fidanzata, Oscar Pistorius non ha esitato a evocare, in suo favore, persino la giovane modella da lui uccisa il 14 febbraio 2013. "Non voglio tornare in carcere, non voglio sprecare la mia vita rinchiuso li'", si e' lamentato l'ex atleta sudafricano in un'interivtsa all'emittente britannica Itv, di cui e' stata diffusa un'anticipazione. "Se mi fosse concessa un'opportunita' di redenzione, mi piacerebbe aiutare le persone meno fortunate. Mi piace credere che, se Reeva potesse guardarmi da lassu', vorrebbe che io vivessi questo genere di vita".
"Reeva era una persona fantastica ma se qualcuno pensa che le ho tolto la vita intenzionalmente, cosa che non e' stata provata, e' una cosa molto triste", ha proseguito l'ex 'Blade Runner'. In primo grado Pistorius era stato riconosciuto colpevole di omicidio involontario (omicidio colposo) e condannato 5 anni per la morte della 30enne Reeva Steenkamp; verdetto poi ribaltato in appello dove gli e' stata inflitta una pena di 15 anni per omicidio volontario. Piu' volte rimandata, la sentenza definitiva e' attesa per il 6 luglio. L'ex campione paralimpico ha giocato ultimamente anche la carta della compassione, staccandosi in aula le protesi e camminando davanti al giudice sui moncherini delle gambe.
Nell'intervista Pistorius ha anche ripercorso quella tragica notte di San Valentino di 3 anni fa. "D'improvviso sento un rumore al bagno. Immagino che sia la porta del bagno che si apre e, ancor prima di scoprirlo, sparo quattro colpi. Apro la porta e subito vedo Reeva nel bagno. Capisco subito che e' morta. Crollo sulle ginocchia e la tiro a me", ha rievocato l'atleta. "Posso sentire l'odore del sangue. Ne avverto il calore sulle mie mani", ha proseguito. "Capisco il dolore che prova la gente che l'amava e sente la sua mancanza. E' lo stesso dolore che provo io. Guardo indietro e penso, penso sempre: come e' potuto accadere?". (AGI)