Roma - Partiranno domattina per il Cairo gli investigatori italiani impegnati nel vertice con la polizia egiziana nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Giulio Regeni. Accogliendo un preciso invito che il Procuratore Generale della Repubblica Araba d'Egitto, Ahmed Nabil Sadek, ha rivolto al Procuratore di Roma Giuseppe Pignatone e al pm Sergio Colaiocco, il funzionario dello Sco della polizia e l'ufficiale del Ros dei carabinieri faranno il punto della situazione con la controparte egiziana nella giornata di domenica. Il rientro a Roma e' previsto per lunedi'. Non si esclude che al centro del vertice possa esserci un ulteriore scambio di documenti alla luce di quanto sollecitato dai magistrati italiani nella nuova rogatoria del 14 aprile scorso.
Ci sono anche i contatti telefonici, riconducibili al cellulare di Mohamed Abdallah, capo del sindacato degli ambulanti al Cairo, tra i cinque tabulati che le autorita' egiziane hanno inviato nei giorni scorsi ai magistrati romani che indagano sulla morte di Giulio Regeni. Un tabulato ritenuto di particolare interesse investigativo che, assieme al resto, e' sottoposto all'analisi degli esperti di Sco e Ros. Il ricercatore 28enne di origine friulana, scomparso al Cairo il 25 gennaio scorso e trovato cadavere il 3 febbraio, aveva molti contatti con gli ambienti degli ambulanti e frequentava, tra gli altri, anche i responsabili di quella realta' sindacale. Una delle ipotesi seguite dagli investigatori e' che Giulio, in quanto straniero, possa essere stato controllato e poi venduto agli apparati di sicurezza egiziani, tenuto conto che quel sindacato risultava essere infiltrato da informatori della polizia locale. (AGI)