Roma - I tabulati telefonici di alcuni cittadini egiziani sono stati trasmessi nei giorni scorsi dal Procuratore Generale egiziano, Ahmed Nabil Sadeq, ai magistrati della Procura di Roma che indagano sulla morte di Giulio Regeni. Si tratta di una piccola parte del materiale sollecitato dal Procuratore Giuseppe Pignatone e dal pm Sergio Colaiocco nella nuova rogatoria del 14 aprile scorso. Gli inquirenti romani, in quella occasione, avevano chiesto, tra l'altro, l'invio dei tabulati riconducibili a 13 cittadini egiziani, ritenuti di interesse investigativo per fare luce sulla scomparsa del 28enne ricercatore di origine friulana, sparito il 25 gennaio scorso al Cairo e trovato cadavere otto giorni dopo lungo la strada che collega la capitale ad Alessandria.
Il materiale, inviato a Roma dalle autorita' del Cairo, e' gia' sottoposto all'analisi degli esperti di Sco e Ros. Tra gli accertamenti, da tempo sollecitati dagli inquirenti, ci sono anche quelli, avviati dallo scorso febbraio, che puntano a verificare se ci siano stati accessi abusivi all'account 'gmail' riconducibile a Regeni.
Entro pochissimi giorni, inoltre, ci sara' un nuovo incontro al Cairo tra i rappresentanti della polizia egiziana e gli investigatori italiani che si stanno occupando del caso Regeni. L'incontro, che potrebbe avvenire gia' entro questo fine settimana, e' stata sollecitato dalle stesse autorita' egiziane per fare il punto sullo sviluppo delle investigazioni relative alla morte del ricercatore. Per l'Italia prenderanno parte alla trasferta al Cairo un ufficiale del Ros dei carabinieri e un funzionario dello Sco della polizia di Stato. (AGI)