Roma - Laachraoui è il terzo kamikaze delle stragi di Bruxelles. Il terrorista, sospettato di essere l'artificiere degli attentati di Parigi del 13 novembre, si sarebbe fatto esplodere nello scalo di Zaventem insieme a Ibrahim El Bakraoui, l'uomo che si vede al centro del gruppo di tre persone nelle immagini catturate dalle videocamere dell'aeroporto. Mentre Khalid El Bakraoui, fratello di Ibrahim, è il kamikaze che si è fatto saltare in aria nella metropolitana. E' ancora caccia al quarto del commando, quello con il cappellino nelle immagini delle telecamere.
Nato a Anderlecht, 24 anni, era ricercato dal 4 dicembre, Laachraoui ai primi di settembre era stato fermato sotto la falsa identità di Soufiane Kayal in compagnia di Salah. E' stato identificato tramite il suo dna, che era sulle cinture esplosive usate al Bataclan e allo Stade de France a Parigi.
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Secondo i media belgi gli attacchi erano previsti per il giorno di Pasquetta, ma sono stati anticipati a causa della cattura di Salah Abdeslam e il timore che il super ricercato per gli attentati di Parigi svelasse i piani. Una sorta di 'testamento' audio trovato nel computer di uno dei kamikaze, abbandonato in un cestino dell'immondizia, conferma che gli attentatori avevano fretta. All'aeroporto non sono mai arrivati altri 15 chilogrammi di esplosivo, trovati nell'appartamento di Schaerbeek, il covo dei terroristi, dove la polizia era arrivata ieri grazie al tassista che ha accompagnato i kamikaze all'aeroporto. In un cestino nei pressi dell'abitazione e' stato trovato il computer con il 'testamento'. Ibrahim aveva lasciato un ultimo messaggio ritrovato nel computer recuperato poi dalla polizia nella spazzatura a Schaerbeek. Il 30enne esprimeva il suo smarrimento dicendo di essere "agitato, di non sapere cosa fare, di essere ricercato ovunque e di non volersi ritrovare in cella vicino a Salah Abdeslam".
Khalid El Bakraoui, il kamikaze della metropolitana, era nella lista dei più ricercati dell'Interpol. Lo rivela il New York Times, spiegando che la polizia internazionale aveva diffuso un "red alert", il più alto di una scala di 8 livelli di segnalazioni usati da Interpol, in pratica un mandato d'arresto internazionale, nei confronti dell'uomo, nato il 12 gennaio 1989. Khalid, oltre alla nazionalità belga, aveva un passaporto delle Bahamas.
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Khalid e Ibrahim El Bakraoui avevano 27 e 30 anni. Erano ricercati dalla polizia. Nell'ottobre 2010 Ibrahim fu condannato a 9 anni per avere sparato a dei poliziotti in Belgio con un kalashnikov. Nel febbraio 2011 Khalid fu condannato a 5 anni per furto d'auto e possesso di kalashnikov. Vivevano a Bruxelles e Khalid aveva affittato sotto falso nome un appartamento a Forest in rue du Dries 60. Ibrahim era stato arrestato in Turchia ed espulso il 14 luglio 2015: la questione rientra nelle querelle sulla falla nelle misure di sicurezza belghe, sottolineata da un intervento al veleno del presidente turco Recep Tayyip Erdogan poi smentito dalle stesse autorità di Bruxelles. Erdogan aveva sotenutoche la Turchia aveva "avvertito le autorità belghe che però lo liberarono perché sostennero che non avevano prove contro di lui", mentre il ministro della Giustizia belga Koen Geens ha chiarito che Ibrahim El Bakaraoui fu portato dalla Turchia in Olanda, e non in Belgio.
La strage sulle prime pagine dei giornali - FOTO
L'aeroporto di Zaventem resterà chiuso almeno fino a sabato mentre venerdi' arrivera' a Bruxelles il segretario di Stato Usa John Kerry per portare la solidarieta' americana e confermare il sostegno di Washington alla lotta al terrorismo.
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Le stragi di Bruxelles sono state pianificate direttamente a Raqqa, capitale del sedicente Stato Islamico. E' quanto rivela in esclusiva il quotidiano israeliano Haaretz, secondo cui i servizi segreti belgi, così come altre intelligence occidentali, avevano indicazioni precise in merito al rischio di attentati all'aeroporto della capitale belga e altre informazioni su probabili attacchi alla metropolitana. Intanto il bilancio delle vittime continua a crescere: sono ora 32, fra cui una funzionaria italiana dell'Unione europea.
Il commando progettava qualcosa di ancora più devastante, ma un fraintendimento del call center dei taxi ha inviato all'indirizzo fornito dai terroristi una semplice berlina e non un veicolo più capiente. La ridotta capacita' del bagagliaio non ha permesso di caricare a bordo altre cariche esplosive. La procura ha confermato il ritrovamento nell'appartamento di 15 chili di esplosivo perossido di acetone (Tatp) con 150 litri di acetone, 30 litri di acqua ossigenata e una valigia piena di chiodi, viti e altro materiale per confezionare ordigni.
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E' ancora "impossibile" fornire un bilancio definitivo delle vittime. Secondo la Procura, i morti sono 31 e i feriti 270. Poco dopo la conferenza stampa, tuttavia, e' stata diffusa la notizia del ritrovamento di un altro cadavere nell'aeroporto di Zaventem che fa salire il numero delle vittime a 32. "Il riconoscimento -ha fatto sapere la procura- e' molto difficile e come potete capire vogliamo essere assolutamente sicuri della loro identita' prima di poterla fornire. (AGI)