New York - La più grande diga dell'Iraq rischia un cedimento catastrofico e stavolta l'allarme arriva dall'Onu. Merdoledi', nel corso di un incontro alle Nazioni Unite, co-diretto dall'ambasciatore Usa al Palazzo di Vetro, Samantha Power e dal collega iracheno, Mohamed Alhakim, l'amministrazione americana ha sottolineato i rischi insiti nell'inazione e ha lanciato un appello alla comunita' internazionale perche' si realizzino urgentemente i lavori di ristrutturazione. La diga di Mosul e' una barriera lunga oltre 3 chilometri che trattiene milioni di metri cubi d'acqua; e, secondo gli analisti, il suo cedimento potrebbe travolgere tra i 500mila e l'1,4 milioni di iracheni che vivono lugno le rive del fiume Tigri. Ai lavori di consolidamento della diga di Mosul e' stata chiamata la ditta italiana Trevi, che ha firmato il contratto con il governo iracheno proprio la scorsa settimana e ha gia' detto di voler cominciare le prime operazioni entro la fine del mese. (AGI)