Washington - Gli avvocati di Apple, nella documentazione presentata a un Tribunale californiano, chiedono ai giudici di annullare un'ordinanza che li obbliga a sbloccare l'iPhone di uno dei terroristi della strage di San Bernardino. Inoltre definiscono questo ordine una "forzatura" perche' "viola i diritti costituzionali" e accusano l'Fbi di voler acquisire un "potere pericoloso". Si tratta di un ulteriore giro di vite nello scontro che contrappone l'azienda di Cupertino al governo federale Usa, un braccio di ferro che, come ha detto ieri Tim Cook, l'azienda intende portare avanti fino in fondo e cioe' fino alla Corte Suprema. "Nessun Tribunale - scrivono i legali della Apple - ha mai autorizzato quello che il governo cerca di farci fare, nessuna legge supporta un simile illimitato e ampio uso dei poteri giudiziari, che viola i diritti costituzionali". "Il governo - scrivono ancora gli avvocati di Apple - ci chiede di creare una 'back door' per sbloccare l'iPhone, rendendo le informazioni dei suoi clienti vulnerabili agli hacker, ai ladri di identita', agli agenti stranieri nemici". Il governo, dicono ancora gli avvocati, dicono che l'ordine "e' solo per questa volta" e "solo per questi iPhone", pur sapendo che questo non e' vero". Fonti Apple, che preferiscono restare anonime, precisano che l'ordine di fatto richiedera' la creazione di "sistema operativo del governo" che potrebbe essere ripetutamente usato e potrebbe finire in mano di altri. Di fatto Apple sarebbe costretta a realizzare un software che minerebbe i suoi valori. "Questo caso - scrivono ancora gli avvocati - riguarda il dipartimento alla Giustizia e l'Fbi i quali attraverso un ordine di Tribunale di acquisire un pericoloso potere che il Congresso e il popolo americano gli ha negato: la capacita' di costringere compagnie come la Apple a minare la sicurezza gli interessi privati di milioni di persone nel mondo".(AGI)