Washington - La richiesta del Dipartimento di Giustizia Usa e' solo di avere accesso al telefono bloccato e riguarda "le vittime e la giustizia". E' quanto ha affermato il direttore dell'Fbi, James Comey, commentando per la prima volta la decisione di Apple di non collaborare per sbloccare l'iPhone di uno dei due attentatori della strage di San Bernardino, in California. "Non vogliamo decrittare nulla", ha detto Comey spiegando che gli investigatori vogliono accedere al telefono che apparteneva a Syed Farook, il cittadino Usa che insieme alla moglie Tashfeen Malik, ha ucciso 14 persone lo scorso 2 dicembre. "Il contenzioso di San Bernardino non riguarda il tentativo di stabilire un precedente o inviare alcun tipo di messaggio - ha osservato Comey - riguarda le vittime e la giustizia". Secondo il direttore dell'Fbi, "la particolare questione legale e' piuttosto stringente. Noi semplicemente vogliamo avere la possibilita', con un mandato di perquisizione, di tentare di trovare il codice di accesso del terrorista senza arrivare all' autodistruzione del telefono e senza impiegare un decennio per farlo correttamente. Questo e' tutto". Il telefono, ha riferito Comey, potrebbe contenere indizi importanti oppure no "ma non possiamo guardare negli occhi i sopravvissuti - ha aggiunto - o noi stessi allo specchio, se non seguissimo questa traccia". Per il direttore dell'Fbi, questo e' un caso che crea "tensione tra i valori di cui tutti facciamo tesoro: privacy e sicurezza". Una tensione che, ha sottolineato, "non dovrebbe essere risolta da aziende che vendono beni di consumo" e "nemmeno dall'Fbi, che investiga" ma "dal popolo americano che deve decidere come vogliamo governare noi stessi in un mondo che non abbiamo mai visto prima"