Pechino - Vicine al raddoppio le esportazioni di armi della Cina, che nel quinquennio 2011-2015 supera anche la Francia nei volumi. Gli armamenti esportati da Pechino, escludendo la maggior parte delle armi leggere, sono aumentati dell'88% rispetto al periodo 2006-2010, mentre le armi esportate dalla Francia hanno contemporaneamente subito una contrazione dell'8,9% e quelle tedesche si sono quasi dimezzate, secondo i dati contenuti nell'ultimo rapporto del Sipri, lo Stockholm International Peace Research Institute. Le importazioni di armi in Cina, tra il 2011 e il 2015, sono invece calate del 25% rispetto al quinquennio precedente, un segnale per il Sipri di maggiore fiducia rispetto al passato sulla capacita' di sviluppare sistemi d arma sempre piu' sofisticati, anche se Pechino rientra tra i maggiori importatori nella regione. L'Asia-Pacifico conta sei dei primi dieci importatori di armi al mondo negli scorsi cinque anni: la Cina e' al secondo posto (con il 4,7% del totale globale) dietro l'India, al 14%, ma davanti all'Australia (3,6%), al Pakistan (3,3%) al Vietnam (2,9%) e alla Corea del Sud (2,6%).
In totale, la Cina ha contato soltanto per il 5,9% delle esportazioni di armamenti a livello globale negli scorsi cinque anni, molto indietro rispetto agli Stati Uniti, (saldamente al primo posto con il 33% del totale e un aumento del 27% nei volumi rispetto al 2006-2010) e la Russia, seconda, al 25% dell export globale negli scorsi cinque anni, con un aumento del 28% rispetto al quinquennio precedente, nonostante una flessione negli ultimi due anni. La Cina continua a espandere le sue capacita' militari con armi importate e prodotte internamente - ha spiegato in una nota di accompagnamento al rapporto Siemon Wezeman, senior researcher dell istituto di Stoccolma - Anche i Paesi vicini come l'India, il Vietnam e il Giappone stanno rafforzando significativamente le loro forze militari. Tra gli altri risultati giudicati significativi dal Sipri, da notare la diminuzione delle importazioni di armi da parte dei Paesi europei, in calo del 41% nel periodo 2011-2015 rispetto al periodo 2006-2010 e l'aumento del 61% di importazioni, nello stesso periodo, da parte dei Paesi del Medio Oriente, rispetto al quinquennio precedente. (AGI)