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Roma - L'11 dicembre scorso, quasi al termine dell'incontro organizzato al Cairo presso il Centro Servizi per i Lavoratori e i Sindacati egiziani, qualcuno, "fuori contesto", perché non inserito nel dibattito di quel giorno, scattò una fotografia a Giulio Regeni, l'unico occidentale presente a quell'assemblea. La circostanza turbò non poco il 28enne ricercatore di origine friulana (ucciso a fine gennaio) che ne parlò con preoccupazione, la sera stessa, con due amici. L'episodio, ritenuto significativo dalla Procura, è emerso dalle testimonianze rese nel pomeriggio da tre ricercatori italiani, amici di Regeni, sentiti dal pm Sergio Colaiocco, titolare dell'inchiesta per omicidio. (AGI)
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