Londra - Un emozionato Julian Assange ha celebrato come una "vittoria" il parere dell'Onu sulla sua detenzione, definita "illegale", con un discorso dal balcone dell'ambasciata ecuadoregna dove è costretto a vivere dal 2012. "Come è dolce, questa è una vittoria che non può essere negata. è una vittoria di importanza storica", ha affermato il fondatore di Wikileaks a una folla di giornalisti e sostenitori che lo ascoltavano all'esterno dell'ambasciata. Un panel dell'Onu, giovedì, con una maggioranza di 3 su 5, aveva esortato a mettere fine alla sua detenzione "illegale", permettendogli di lasciare l'ambasciata ecuadoregna e richiedere compensanzioni da Gran Bretagna e Svezia, che hanno presentato domanda di estradizione per un duplice caso di stupro, di cui uno caduto in prescrizione.
Assange ha esortato Londra e Stoccolma a rispettare il parere della commissione delle Nazioni Unite. Pensando ai suoi figli, il 44enne australiano ha sottolineato che "è tempo che abbiano indietro il loro padre, succederà in un modo o nell'altro". Solo poche volte Assange si era mostrato in pubblico da quando era riparato nell'ambascia di Quito a Londra, nel timore per la sua incolumità. "Sono duro, sono stato temprato da questo processo e posso farcela", ha assicurato. "Tuttavia - ha aggiunto - che diritto ha questo governo o quello americano o quello svedese di negare il diritto dei miei figli ad avere un padre per 5 anni?". Forte commozione per l'affetto dimostrato dai suoi sostenitori: dalla folla qualcuno gli ha urlato, "i tuoi amici sono qui Julian". Ma di fronte al rumoreggiare di un disturbatore, lo stesso Assange ha chiesto che venisse "isolato". (AGI)