Riad - Torna a infiammarsi l'area del Golfo. L'Arabia Saudita ha reso noto di aver eseguito 47 condanne a morte per terrorismo, 43 membri di Al Qaeda e quattro attivisti sciiti, tra cui l'influente imam sciita Nimr al-Nimrits. Proprio l'esecuzione di quest'ultimo ha suscitato l'ira di Teheran che ha avvertito che Riad la "paghera' cara". Nelle stesse ore la coalizione a guida saudita ha annunciato la fine del cessate il fuoco in vigore dal 15 dicembre in Yemen con i ribelli sciiti houthi, un'altra decisione destinata a inasprire i rapporti con l'Iran. Nimr, imam della moschea sciita di Qatif a Al Awamiyya, nell'est dell'Arabia Saudita, arrestato per una manifestazione a cui aveva partecipato nel 2012 e condannato a morte nell'ottobre 2014. Nimr al-Nimr era stato fra i promotori delle proteste sciite divampate nel 2011 e protrattesi fino al 2014 nelle regioni orientali del regno a guida sunnita per chiedere la fine dell'emarginazione delle minoranze religiose. Una rivolta in cui furono uccisi diversi poliziotti a colpi d'arma da fuoco o con il lancio di molotov e per la quale sono gia' stati giustiziati numerosi militati sciiti. Gli sciiti sono il 5% della popolazione saudita.
Il ministero dell'Interno di Riad in una nota ha riferito che la maggior parte delle esecuzioni, 43, riguarda militanti di Al Qaeda coinvolti in una serie di attentati compiuto nel regno wahabita tra il 2003 e il 2006 che colpirono compound occidentali, rappresentanze diplomatiche e edifici governativi, causando centinaia di morti. L'Arabia Saudita ha eseguito almeno 157 condanne a morte nel 2015, primo anno di regno di Salman bin Abdelaziz, un netto aumento rispetto alle 90 del 2014. Quella che ha aperto il 2016 e' stata la piu' massiccia esecuzione in Arabia Saudita dal 1980, quando furono giustiziati 63 ribelli jihadisti che avevano attaccato la Grande Moschea della Mecca nel 1979. Le esecuzioni dei qaedisti rischiano di portare a un'ulteriore escalation nella guerra all'Isis, i cui simpatizzanti hanno gia' colpito in Arabia Saudita nel 2015, accrescendo la pressione sulle autorita' perche' usassero il pugno duro contro i militanti jihadisti. Si apre pero' soprattutto una nuova stagione di tensione con il fronte sciita guidato da Teheran, anche perche' l'esecuzione dei quattro sciiti e' sembrato piu' che altro un modo per "bilanciare" quella degli estremisti sunniti, trattandosi di persone che non si erano macchiate di omicidi e le cui madri avevano lanciato un appello per un gesto di clemenza. Il ministero degli Esteri iraniano ha avvertito che l'Arabia Saudita paghera' "a caro prezzo" l'esecuzione di al-Nimr.
Il portavoce, Hossein Jaber Ansari, ha lamentato che Riad "sostiene i movimenti terroristici ed estremisti, ma affronta i dissidenti interni con l'oppressione e le esecuzioni". Durissimo l'ayatollah Ahmad Khatami, membro dell'influente Assemblea di esperti della repubblica islamica e tra i religiosi piu' in vista dell'Iran, che ha denunciato la natura "criminale" della famiglia reale saudita e ne ha preconizzato la fine. "Non ho dubbi", ha affermato, "che questo sangue puro macchiera' la casa dei Saud e li spazzera' via dalle pagine della Storia". Parole che riecheggiano quelle usare dall'ex presidente Mahmoud Ahmadinejad contro Israele, quando nel 2005 formulo' la previsione che sarebbe stato spazzato via dalle pagine della storia". Gli stessi houthi in Yemen e gli Hezbollah libanesi hanno condannato le esecuzioni. In Bahrein ci sono state proteste e la polizia ha usato i gas lacrimogeni per disperdere una protesta ad Abu-Saiba, a ovest della capitale Manama, in cui decine di manifestanti hanno esibito ritratti del religioso. L'isola di Bahrein, monarchia a maggioranza sciiita su cui regna la dinastia sunnita degli Al Khalifa, e' stata teatro di una rivolta popolare tra il 2011 e il 2014 che ha fatto una cinquantina di morti. Il fratello del religioso sciita giustiziato, Mohammed al-Nimr, ha espresso l'auspicio che qualsiasi risposta alle esecuzioni sia pacifica: "Nessuno deve avere reazioni al di fuori di una cornice pacifica, basta bagni di sangue".
Una folla di musulmani sciiti si è radunata in queste ore a Qatif, nella Provinciaorientale dell'Arabia Saudita, per protestare contro leautorita' di Riad. Lo riporta il quotidiano libanese "DailyStar", dopo che in mattinata il governo saudita ha inviatomezzi blindati e truppe dell'esercito nella citta', abitata in maggioranza da sciiti. Un'altra manifestazione diprotesta e' stata convocata per questo pomeriggio a Manamain Bahrein, dove la maggioranza sciita e' governata dalla casa reale sunnita degli al Khalifa. Nell'isola si sono gia'verificati scontri questa mattina, con le forze di polizia locali che sono ricorse a gas lacrimogeni per disperdere la folla. (AGI)