Baghdad - Qualsiasi forza straniera in Iraq sara' considerata come una forza occupante, compresi gli italiani. E' l'avvertimento lanciato dal portavoce delle Brigate sciite irachene Hezbollah, Jaafar al Husseini, commentando l'annuncio del premier Matteo Renzi sull'invio di 450 militari italiani a protezione dei lavori di ricostruzione della diga di Mosul. "La nostra posizione e' chiara: qualsiasi forza straniera in Iraq sara' considerata una potenza occupante a cui dobbiamo resistere", ha detto al Husseini. L'Italia ha reso noto sapere questa settimana che inviera' 450 militari per proteggere i lavori all'infrastruttura, il cui bando e' stato vinto dalla societa' italiana Trevi di Cesena. L'obiettivo della missione a protezione della diga e' impedire che i terroristi possano minare la sicurezza della zona. Il pericolo di un crollo della struttura e' stato piu' volte denunciato da funzionari iracheni e curdi. L'obiettivo della missione italiana a protezione della diga e' impedire che i terroristi possano minare la sicurezza della zona. La citta' di Mosul si trova nella provincia nordoccidentale di Ninive ed e' considerata una roccaforte dello Stato islamico, che nel paese controlla ancora alcune aree piu' o meno estese nella provincia ed in quella di Salah al Din e al Anbar. (AGI)
(18 dicembre 2015)