Roma - Vladimir Putin minaccia la Turchia, usando anche un linguaggio colorito, ribadisce la posizione russa su Bashar Al-Assad e tifa Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca: nell'attesa conferenza stampa di fine anno, il presidente russo ha accettato solo una domanda da giornalisti occidentali (Wsj) e ha ricordato che Mosca ha rafforzato la sua presenza in Siria, schierando sistemi di difesa aerea S-400. "Ora i turchi provino a entrare nello spazio aereo siriano... Se prima l'aviazione turca violava lo spazio aereo in Siria, provino a volare ora", ha avvertito il capo del Cremlino.
Una chiara risposta all'abbattimento del caccia Sukhoi, "un atto ostile", lo ha definito Putin, con cui forse Ankara pensava di ingraziarsi gli Usa: "Se qualcuno nella leadership turca ha deciso di leccare gli americani in un posto particolare, non so se ha fatto una cosa giusta o no. Non so assolutamente se questo serva agli americani o meno", ha ammonito, denunciando che "invece di chiedere scusa, Ankara e' andata a lamentarsi alla Nato". Con le attuali autorita' turche la Russia non si vede una "speranza di trovare un accordo", ha spiegato il capo del Cremlino nella sua undicesima conferenza stampa con 1.392 giornalisti accreditate e dirette tv da mezzo mondo. Putin ha poi assicurato che il piano di Mosca per risolvere la crisi siriana "nei punti chiave coincide" con quello Usa e ha ricordato che si tratta di lavorare insieme sulla Costituzione, sulla formazione di un sistema di controllo delle elezioni, sulle elezioni stesse e sul riconoscimento del loro risultato.
Ma sul futuro di Bashar al-Assad la posizione russa "non e' cambiata". Putin ha poi assicurato pieno sostegno all'iniziativa Usa per una risoluzione all'Onu. Sulla lotta all'Isis, pollice verso sulla nuova coalizione a guida saudita: "A che serve, se vi e' gia' quella a guida Usa? Forse hanno contrasti interni tra loro?", ha chiesto il leader russo, ribadendo la necessita', a livello internazionale, di "unire le forze contro le organizzazioni terroristiche". Poi ha punto di nuovo Ankara dicendo che Isis "difende il commercio illegale di petrolio e gli eventuali interessi economici di parti terze nella regione mediorientale". Nella corsa alla Casa Bianca, Putin vota Trump: "E' un leader assoluto" ed e' il "benvenuto" perche' "dice che vuole portare a un livello piu' profondo i rapporti con la Russia". Mosca comunque "collaborera' "con qualsiasi presidente". Sulla crisi ucraina, il presidente ha assicurato che non intende varare sanzioni contro Kiev, ma per la prima volta ha ammesso la presenza di russi nel Donbass con "compiti nella sfera militare". Record di giornalisti (1390) ma non di durata: 188 minuti, 32 domande. (AGI)