Sono iniziati i primi test fisici dei prototipi del muro che, secondo le intenzioni del presidente americano Donald Trump, dovrebbe proteggere il confine tra gli Stati Uniti e il Messico. Per il momento sei aziende scelte hanno realizzato otto modelli, quattro in cemento e gli altri con diversi materiali. Si tratta del primo passo verso la costruzione del muro, la promessa elettorale di Trump ai suoi sostenitori impazienti di avere una politica più forte contro l'immigrazione illegale. "Build the wall" è diventato con il tempo un mantra, lo slogan urlato durante tutti i suoi comizi.
A dare notizia dei primi test è stata proprio l'agenzia delle Dogane americane, lo U.S. Customs and Border Protection (CBP). Già dalla scorsa settimana, gli uomini del CBP hanno iniziato l'addestramento necessario per fare i test sui prototipi. In questa fase, infatti, dovranno cercare in tutti i modi di aggirare i prototipi, distruggerli o scavalcarli. Verranno usati a questo fine martelli, seghe, oggetti idraulici.
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I modelli, secondo le indicazioni ufficiali, dovevano essere grandi tra i 5 e gli 8 metri e avere una profondità di quasi due metri. Sono stati posizionati nella zona di San Diego, accanto alle barriere già esistenti. Barriere che secondo le autorità hanno bisogno comunque di essere modernizzate. Solo negli ultimi tre anni, secondo quanto riporta la ABC, citando Roy Villareal, vice capo della polizia di frontiera della città, queste infrastrutture sono state aggirate almeno 2000 volte. Nonostante si stia procedendo con i primi test, la stessa amministrazione Trump è consapevole che la costruzione di un muro che copra tutto il confine sia abbastanza improbabile. I democratici continuano da parte loro a essere contro questo progetto, ritenendo che sia uno spreco di tempo e soprattutto di soldi.